Uno dei più bei libri di storia
che ricordo di aver letto è quello da cui ho tratto il brano qui postato, di uno storico
giapponese della “scuola di Kyoto”, la cui influenza rinnovatrice è stata
paragonata a quella delle “Annales” francesi.
Tema del libro è il sistema
degli esami nella Cina imperiale. Da quegli esami, a tutti i livelli, da quello
provinciale a quello metropolitano, derivavano le carriere nella
burocrazia del celeste impero, prima fra tutte quella mandarinale. Miyazaki ne esamina accuratamente le procedure e
il ruolo fondamentale di “disciplinamento”, ma non manca di evidenziarne i
risvolti sociali e di mentalità.
Il brano scelto è incentrato su un
racconto edificante (un exemplum,
nella terminologia oratoria latina) e mette in luce il peso del confucianesimo
nella cultura cinese sotto diversi aspetti: il rispetto del vecchio, base della
gerarchia, l’etica della buona azione, fatta in segreto e per il solo amore del
bene, e della ricompensa, che tuttavia arriva prima o poi. Non deve stupire la
presenza di un vecchio tra gli esaminandi. In quelle piccole città che erano i
quartieri degli esami, in cui convenivano i candidati per svolgere le loro
prove nell’arco di una giornata in un contesto di grande competitività. (S.L.L.)
Così come nel quartiere degli
esami erano punite le cattive azioni, erano anche ricompensate le buone azioni.
Si racconta ad esempio la storia
di un diplomato di Soochow, il quale aveva sempre manifestato il massimo
rispetto e sollecitudine per gli anziani. Quando entrò nel quartiere degli
esami, egli si accorse subito di un vecchio che si stava lamentando nella cella
vicina alla sua e, mosso a compassione, cercò di assisterlo in vari modi.
Quando il vecchio si lamentò, forse perché gravemente ammalato, il candidato
gli somministrò del ginseng che per fortuna aveva portato con sé. Poiché così
facendo aveva consumato del tempo prezioso, il candidato aveva molta fretta. Il
vecchio gli disse allora: «Io ho già completato la malacopia delle mie
risposte. Penso che si tratti di una composizione eccellente, ma non ho la
forza di ricopiarla in bella copia e vorrei darla a te per aiutarti. Prima di
morire vorrei vedere una composizione scritta da me superare brillantemente
l'esame, anche se non col mio nome.»
Il giovane trovò che le risposte
erano veramente ben scritte e si affrettò a ricopiarle e a consegnarle: il
risultato fu ottimo ed egli si classificò primo all'esame. La regione di
Soochow era la più avanzata culturalmente della Cina, e poiché era ricca di
eccellenti studiosi, la competizione era particolarmente viva. Prima che
fossero resi pubblici i risultati di un esame si facevano pertanto molte
congetture su chi avrebbe vinto il primo posto, ma questa volta tutti furono
sorpresi quando al primo posto si piazzò un candidato completamente
sconosciuto.
Un candidato che aveva compiuto
in segreto molte buone azioni, quando entrava nel quartiere degli esami veniva
illuminato e aiutato da una forza speciale che gli guidava la mano nella compilazione
delle risposte. Si diceva inoltre che quando gli esaminatori leggevano la sua
prova, anche se erano intenzionati a bocciarlo, entravano in uno stato mentale
particolare che li spingeva ad attribuirgli un punteggio alto.
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