Ci hanno spiegato gli esperti che
si ride dell'uomo che cade perché non si comporta secondo la norma umana, ma
secondo quella del birillo. Da questa osservazione, prendendola alla lettera,
ricaviamo il meccanismo di «cosizzazione».
a) Lo zio di Roberto fa di mestiere l'attaccapanni. Se ne sta
nell'anticamera di un ristorante di lusso, a braccia alzate: sulle braccia i
clienti appendono cappotti e cappelli, nelle tasche infilano ombrelli e
bastoni...
b) Il signor Dagoberto fa di mestiere il tavolino per gli appunti.
Quando il padrone fa il giro della fabbrica, lui gli cammina a lato e se il
padrone deve prendere appunti curva la schiena, il padrone ci scrive...
Il riso, inizialmente crudele,
lascia il posto via via a una sensazione di inquietudine. La situazione è
comica, ma ingiusta. Si ride, ma si è tristi. Siamo ormai entrati nel
territorio della definizione pirandelliana dell'umorismo e dei suoi risvolti. E
ci fermiamo, per non complicare il nostro discorso.
Grammatica della fantasia, Einaudi, 1973
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