26.11.13

In vagone tornando da Firenze. Una poesia di Ugo Fleres (Messina 1857 – Roma 1939)

Ecco Roma. I binari in doppia traccia
Si ritorcono a lei come serpenti
Cui la fumida belva incalza, schiaccia,
Divora. Già nell'aria calma senti

Il mormorio del popolo che abbraccia,
Dopo il riposo, i suoi diurni stenti,
Il mormorio del giorno che s'affaccia
Dal ciel velato a nuvole candenti.

Eccoti, Roma mia, ti riconosco
Nella cupola eccelsa vaticana,
Nell'obelisco al Quirinal superno.

Eccoti, Roma, nel tuo Pincio fosco,
Nel fluir biondo della tua fiumana
Che la tua storia al mar narra in eterno.


da “Cronaca bizantina”, 15 novembre 1881 ora in Roma bizantina, Longanesi, 1979

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