16.11.13

I fantasmi di Londra (Marcella Lorenzetti-Guidi)

Quello che segue è la prima parte di un articolo su Londra occulta tratto dal mensile “Tuttoturismo”, firmato da Marcella Lorenzetti-Guidi. Il ritaglio che ho conservato non ha data ma certamente risale ai primi mesi del 1982. La rivista a quel tempo era diretta da Tarquinio Majorino, un eccellente giornalista molisano che si era fatto le ossa nel settimanale “Sorrisi e canzoni” (editore Campi di Foligno), prima come redattore capo, poi come direttore fino al 1967.
Con quel rotocalco canzonettistico-televisivo era riuscito a raggiungere la tiratura di un milione di copie prima di “Famiglia cristiana” e di “ABC”, toccando nel 1964 il record di 1.522.000 esemplari stampati. Nel periodo eroico “Sorrisi” aveva avuto una redazione di soli sette elementi e, per variare le firme, lo stesso direttore usava diversi “nomi di penna”, tra cui quello di Marcella Lorenzetti-Guidi, con cui firmava corrispondenze e interviste dall’America e dall’Inghilterra. E’ lo stesso pseudonimo che usa in questo gustoso articolo ad uso turistico, pieno di ironia e di dotti richiami. Evidentemente nel suo destino di direttore era scritta la necessità di produrre di persona un certo numero di pagine. (S.L.L.)
La Torre di Londra , vigilata  da "beefesters"  in costume alla Tudor,
è abitata dai fantasmi più importanti della storia d'Inghilterra
In Gran Bretagna i fantasmi sono una cosa seria. Secondo il più recente censimento (di 4 anni fa), in tutto il Paese ne esistono oltre quindicimila (circa ottomila soltanto a Londra). È stata compilata una lista anagrafica, con nome e cognome d'ognuno, fatti precisi riguardo l'appartenenza al mondo delle ombre, località e orari delle apparizioni.
Nel 1981 la «manifestazione» più clamorosa si è avuta in settembre, in un quartiere periferico di Londra, dove tutte le case sono di fresca costruzione. Dopo il tramonto d'una giornata piovosa, nell'appartamento della famiglia Brown uno specchio crollò d'improvviso, un piatto volò via dall'acquaio seguito da un paio di bicchieri e da un vaso per fiori (vuoto). Il signor Harold Brown, di 36 anni, funzionario d'una nota azienda, rincasò e ascoltò, perplesso, il racconto della moglie e dei due figli. Appassionato di spiritismo, quella sera organizzò una seduta con amici, in casa. Non accadde nulla. L'indomani volarono ancora, nel tinello, piatti, tazze, bicchieri e una bottiglia di birra. Piena.
La sera della domenica successiva, Harold riunì di nuovo gli amici per una «seduta». Niente. Però, durante la notte, mentre i Brown dormivano, scoppiò un pandemonio. Catene e sbarre di ferro battevano contro le pareti, un lampadario cadde, una statuetta di porcellana (fasulla) si ruppe. I Brown abbandonarono di corsa la casa. Scotland Yard mandò una pattuglia di bobbies (agenti), ma le indagini non approdarono ad alcunché: nel rapporto finale, si prospettò la vaga ipotesi che nell'appartamento si fosse installato uno sconosciuto folletto.
Ci sono grandi agenzie di viaggi (come la « British Travel»), che due o tre volte la settimana organizzano «tour» in pullman con itinerari studiati apposta per visitare i «rifugi dei fantasmi». Tra quelli più frequentati si indicano la Torre di Londra, Hampton Court, alcuni teatri londinesi, ospedali cittadini, il castello di Windsor, vari famosi manieri medievali, certe antiche osterie e molte ville costruite sui luoghi dove sorgevano conventi. Tra i fantasmi più assidui si contano regine, leggendari guerrieri, castellane che tradivano il consorte un po' troppo sfacciatamente e finivano murate vive, vergini insidiate che al disonore preferivano togliersi la vita, vergini non insidiate che cercavano a tutti i costi il disonore ma venivano smascherate, cortigiane lapidate, patrizi suppliziati, monache e monaci dall'oscuro ménage.

La Torre Sanguinaria
Fra i primi ad apparire, ogni anno, gli spettri di Lady Macbeth e della regina di Scozia, Maria Stuarda. Questa, esce a notte fonda dal palazzo di Holyrood tenendo la propria testa, mozza, tra le mani; le fa da cavaliere l'italiano Davide Rizzo, pugnalato da sicari mentre (al tempo dei tempi) tentava di salvare Maria. I due (senza testa) conversano amabilmente, si sentono ridere.
Seguono, poi, i fantasmi di Kensington Palace, che fu la residenza reale, fino alla morte di re Giorgio II nel 1760. Appunto Giorgio II è il fantasma principale del luogo: compare (non quotidianamente) a mezzanotte, e corre a gambe levate lungo i corridoi, inseguito dall'orda vociante dei nobili scozzesi, che «al tempo» gli si ribellarono, e che lui fece trucidare.
La maggior parte dei fantasmi «importanti» è riunita alla Torre di Londra. Questa è sorvegliata di giorno da una quarantina di beefeaters, che indossano ancora le pittoresche uniformi in stile Tudor, rosse, nere e dorate, con gorgiera, calze lunghe e cilindro. Appena vien chiuso il cancello, il posto diventa dominio delle «ombre»: addirittura migliaia, contando tutti coloro che furono «abbandonati» nelle celle della Torre Bianca o della Torre Sanguinaria (la Torre di Londra in realtà è un complesso di torri), che furono giustiziati dal 1078 fino alla seconda guerra mondiale, quando le spie naziste venivano fucilate nel fossato lì in giro. Appare spesso il malinconico re Enrico VI (quello che mandò al rogo Giovanna d'Arco), che fa quattro passi e di botto caccia la spada nel fianco di suo cugino Riccardo III (d'improvviso comparsogli accanto): è la vendetta del re, perché Enrico, prigioniero nella Torre, fu ucciso a tradimento da Riccardo. Alla vendetta di Enrico, assistono silenziosi, due adolescenti: Edoardo V e Riccardo di York, figli di re Edoardo IV, che furono lasciati morire di fame nella Torre per ordine di quel dannato Riccardo. Ora, in veste di fantasmi, guardano con una punta di compiacimento la brutta fine del loro persecutore.
Ogni tanto, nella Torre passeggia uno strano corteo. Avanti Enrico VIII, alto e massiccio, sempre incattivito; dietro, due dame e due cavalieri, i quali camminano reggendo fra le mani la propria testa mozzata. Sono: Anna Bolena (seconda moglie di re Enrico) e Caterina Howard (la quinta), decapitate proprio lì, bollate dall'accusa di adulterio e impudicizia; i cavalieri sono ex-primi ministri del re: Sir Thomas More e Sir Thomas Cromwell, anch'essi decapitati. Il primo per essersi opposto ai continui divorzi del re, l'altro per aver procurato al re una moglie brutta (la tedesca Anna di Cléves), che il re discacciò appena la vide.
Hampton Court è un altro luogo piuttosto animato dagli spettri. Castello costruito al principio del '500, era una delle dimore predilette da Enrico VIII, perciò lui continua a comparirvi. Passeggia solo, allegro, nei saloni e nei cortili. Anche qui sugli spalti s'aggira Anna Bolena (seconda moglie) che, secondo l'umore, tiene la testa sul collo oppure sottobraccio, e cammina in punta di piedi, come per sfuggire l'attenzione del truce marito. Intanto, appare Lord Thomas Boleyn (padre di Anna) che piange, si dispera, corre da una sala all'altra. Spesso, mentre corre, inciampa in un tappeto e ruzzola al suolo, tra le sgangherate risate della folla anonima di fantasmi che popolano il castello. Ciò si ripete dalla mezzanotte alle tre del mattino: così, Lord Boleyn, stremato, non può far più apparizioni per almeno tre settimane.

Il nero della viscontessa
Uno dei più straordinari fantasmi si trova nell'Abbazia di Westminster: un monaco che percorre la navata camminando, calmo, soffermandosi di tanto in tanto, a circa un metro dal pavimento. Spettro gentile è Lady Luisa, viscontessa di Weymouth, sempre seguita da due fantasmi silenziosi e assai distinti. Lady Luisa veste di veli neri, essendo in lutto per l'amante, che fu ucciso (quasi due secoli addietro) da suo marito (il quale pugnalò anche lei).
Fantasma piuttosto dispettoso è «Alfredo». Va detto ch'è il primo e finora unico, fantasma «popolano ». Bazzica in una casa della periferia londinese. Ha preso di mira l'alloggio dei coniugi Dennis, non li lascia in pace: rompe piatti, fa sparire posate, rovescia pentole, provoca rumori infernali, diffonde atmosfere di gelo o di calore tropicale. Sul luogo si recò il vescovo di Aston, reverendo Mark Green, per esorcizzare «Alfredo». La pace durò poche settimane, poi il fantasma riprese a molestare i Dennis come prima.
Secondo gli studiosi, i fantasmi hanno queste caratteristiche: 1) svaniscono nell'istante in cui una persona li osserva; 2) compaiono solamente in locali chiusi; 3) sono assolutamente incorporei e trasparenti; 4) magari possono esser visti da un solo individuo ma non da parecchie persone insieme; 5) passano attraverso muri e oggetti; 6) non lasciano dietro di loro nessuna traccia. Le precisazioni vengono dalla «Society for Psychical Research», i cui esperti sono quanto mai severi nell'investigare «sulle ombre». La Society è nata intorno al 1880, assorbendo la «Ghost Society», o Associazione dello spettro, di Cambridge, famosa per la notorietà degli studiosi che vi appartenevano.
Occorre tener presente che sono elencati oltre diecimila posti «sicuri» con la presenza di fantasmi, in Gran Bretagna. Il Galles è una regione legata a inquietanti leggende. C'è il Pont y gwr drwg, ponte del diavolo, costruito da Satana sopra un oscuro stagno che sarebbe la porta dell'inferno. Poco lontano c'è la porta del paradiso: l'isola Bardsey, piena ricòlma di spettri. E c'è il castello di Caernarvon (dove Carlo, primogenito di Elisabetta II, fu «incoronato» principe di Galles), quasi ogni sera popolato da squadre di fantasmi. Non molto distante, il castello di Berkeley, dove di notte corre pazzamente lo spettro del principe Edoardo (II) di Galles: vi fu rinchiuso dai suoi avversari e infine accoppato da «amici» della moglie giunti a lui fingendo di farlo scappare.
Veniamo a Edimburgo, capitale della Scozia. Il castello domina la città. Nelle sale vagano i fantasmi di Maria Stuarda, del suo cugino e marito Lord Henry Darnley, e di Lord fames Hepburn Bothwell che fece ammazzare Darnley e poi sposò Maria. Sono condannati a cercarsi in eterno: corrono di sala in sala, su e giù per scalinate, nei cortili, consumati da amore, gelosia e odio. Ed eccoci al maniero più cupo e misterioso: Glamis. (Vi sono nate l'attuale regina madre d'Inghilterra e la principessa Margaret). Qui, stando alla leggenda, Macbeth ammazzò re Duncan. Nel '500 una Lady Glamis si disse strega, e fu messa al rogo. È lei, il fantasma che compare più di frequente nel castello. Poi vi si vede un paggio, bellino, che cantarella seduto su una panca di pietra. Infine, un gigante (barbuto, enorme, alto più di due metri, con spadone) che corteggia la strega già citata, quindi scoraggiato scompare dentro un caminetto.

I medium veri e falsi
La «Society for Psychical Research» si dimostra assai diffidente verso i medium. Infinite volte gli investigatori han fatto ricorso a sistemi brutali, interrompendo le sedute spiritistiche, per cogliere i medium in fallo. La «Society» ha allestito un vero museo, dov'è esposto il «bottino» raccolto durante tali interventi: manine di gesso cosparse di fosforo usate per simulare al buio la presenza di folletti, lenzuola, imbuti e megafoni adoperati per produrre voci cavernose, campanacci, bianco d'uovo secco in tazzine che veniva gabellato per ectoplasma, gufi e civette.
Nondimeno fedele al proprio indirizzo scientifico, la «Society» non esclude però che possano esistere medium «sinceri». Perciò da decenni, allo scopo di scoprirne qualcuno, offre 500 sterline (oltre un milione di lire) a ogni medium disposto a eseguire autentici esperimenti, in una sala della sede della «Society» a Londra, dove è impossibile combinare trucchi. Nella sala, per tener qualsiasi mossa sotto controllo, c'è un telescopio a raggi infrarossi col quale si può vedere uno spillo a terra in un ambiente immerso nelle tenebre.
Non è soltanto la «Society» che si occupa attivamente dei fantasmi: in Gran Bretagna esistono centinaia di circoli «per la caccia agli spettri». Piuttosto importante è la «Churches Fellowship for psychical and spiritual studies» (Londra), finanziata con pubblico danaro, il cui presidente, anni or sono, fu chiamato dal sindaco di Swindon per liberare il municipio da un fantasma che si ostinava a disturbare le sedute conciliari. Non si sa come, ma lo spettro fu scacciato.
Per il resto, sono «circoli» formati da amici e conoscenti; molti lo fanno per pura passione, molti sperano di intascare i 200 mila dollari che un riccone americano fanatico di studi metapsichici, certo James Kidd, consegnò a un notaio di New York prima di morire, incaricandolo di darli in premio a chi riuscirà a fornire prove sicure dell'esistenza dell'anima umana. «Per provare che l'uomo ha un'anima», assicurano gli esperti, «occorre dimostrare che essa sopravvive al corpo e occorre quindi portare al notaio le prove sicure di un incontro con un fantasma ». Finora nessuno c'è riuscito.

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