«Non si butta via un piatto con l'effigie di Garibaldi. E' un'offesa da lavare nel sangue».
Con questa convinzione Antonio Riboli, ex ufficiale garibaldino, ha sfidato a duello e ferito tre ufficiali del Reggimento Lancieri di Montebello, colpevoli dell'affronto.
Nell'ultimo scontro, mercoledì 3 luglio 1861, a Pinerolo, ha ferito gravemente il colonnello Canera di Salasco. Ricercato dai Carabinieri, è fuggito in Svizzera.
La lite, che ha creato scandalo e tumulti, è incominciata l'1 giugno 1861, a Parma. Qui, al Caffè Cavour, pranzavano alcuni ufficiali dei Lancieri, fra i quali il duca Cesarini Sforza. Giunti alla frutta, vennero serviti con piatti ornati dall'effigie di Garibaldi. Il duca non gradì. Svuotato il piatto, lo gettò dalla finestra. Il cameriere urlò «all'oltraggio». La lite degenerò in scontri fra cittadini di Parma e altri lancieri. Tanto che il reggimento il giorno dopo fu costretto a lasciare la città.
Udita la notizia, Riboli sfidò i colpevoli alla sciabola. Prima affrontò il duca ad Alessandria e lo ferì gravemente al petto. Otto giorni dopo toccò al tenente San Martino d'Aglié e Valprato. Il terzo scontro con Salasco, che aveva scelto di battersi con la pistola. Riboli lo uccise quasi, con una pallottola nel petto.
“La Stampa” 3-7-2011
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