Foto di Dani Purcaru |
Immagino la foresta a mezzanotte
qualcos'altro è vivo
oltre la solitudine della pendola
e questa pagina bianca dove si muovono le mie dita.
Non vedo stelle alla finestra:
qualcosa di più vicino
eppure più profondo nella tenebra
penetra la solitudine:
freddo, delicato come neve scura
il naso di una volpe tocca foglie, rami;
due occhi assecondano il movimento, che adesso
e ancora adesso, e adesso, e adesso
lascia impronte nitide nella neve
tra gli alberi, e cautamente un'ombra
obliqua arranca tra i ceppi e nel vuoto
di un corpo che avanza audacemente
fra le radure, un occhio,
un verde che si amplia e approfondisce,
brillante, concentrato,
va intorno a suo piacere
finché, pungente improvvisa calda puzza di volpe,
penetra il buco oscuro della testa.
Ancora nessuna stella alla finestra; il tic della pendola,
la pagina è impressa.
qualcos'altro è vivo
oltre la solitudine della pendola
e questa pagina bianca dove si muovono le mie dita.
Non vedo stelle alla finestra:
qualcosa di più vicino
eppure più profondo nella tenebra
penetra la solitudine:
freddo, delicato come neve scura
il naso di una volpe tocca foglie, rami;
due occhi assecondano il movimento, che adesso
e ancora adesso, e adesso, e adesso
lascia impronte nitide nella neve
tra gli alberi, e cautamente un'ombra
obliqua arranca tra i ceppi e nel vuoto
di un corpo che avanza audacemente
fra le radure, un occhio,
un verde che si amplia e approfondisce,
brillante, concentrato,
va intorno a suo piacere
finché, pungente improvvisa calda puzza di volpe,
penetra il buco oscuro della testa.
Ancora nessuna stella alla finestra; il tic della pendola,
la pagina è impressa.
Traduzione di Sergio Pasquandrea, tratta dal suo blog
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