Al mio paese la vedova di un avvocato aveva una badante relativamente giovane, che era anche il pilastro della casa, sudamericana. Si chiamava Elodina, probabilmente.
L'avvocato aveva tre eredi: la femmina che s'era sposata in continente e che forse aveva divorziato, ma non si poteva dire, di nome Lina Maria; un architetto la cui moglie s'era rinsecchita fin quasi a scomparire e che si chiamava Giardinello; un dentista, scapolo, che viveva a Termini Imerese, su cui correvano strane voci, contrastanti, di nome Allegretto.
Talora, intorno alle nove del mattino, Elodina s'affacciava al balcone e annunciava: "Alle sette e quarantacinque ho fatto l'amore con Allegretto". Giardinello, di notte, non dormiva mai a casa della madre, ma lo faceva qualche volta di pomeriggio. Elodina si affacciava dopo le cinque: "Alle quindici e diciotto ho fatto l'amore con l'architetto".
Giardinello, qualche tempo dopo, non si fermò più dalla madre il pomeriggio. La moglie magra lo aveva abbandonato, ma lui s'era subito consolato raggiungendo la meta agognata, la cognata con cui si accasò.
Ora che la vedova è morta, la badante si è rifatta i seni e s'è sposata in paese, con un becchino che nel tempo libero fa il giornalista e soffre d'ansie incontrollabili.
Elodina lo accompagna a Palermo, dallo strizzacervelli.
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