22.8.12

Agosto 68. Dopo l'invasione della Cecoslovacchia (S.L.L. - commento fb)

La tristezza di Praga
La tristezza in quel paese tendenzialmente allegro e progressista durò decenni.
Non si capacitavano. La direzione del Pcc era ferma, il sostegno operaio perfino più forte di quello dei ceti medi intellettuali, non si intravedevano pericoli per il socialismo o possibili cambi di campo. Si chiedevano: perché?
Io la sera del 21 ospitai a casa mia un giovane saccopelista di Praga che era arrivato per caso al mio paese ed era disperato per quel che stava accadendo, oltre che preoccupato per i suoi. Si meravigliò un po' per il poster di Mao, ma non per quello del Che o di Rudi Dutsche che anche lui conosceva. Si considerava un compagno ed era in spirito vicinissimo ai ragazzi italiani del tempo, sessantottini, ma anche - un po' - figli dei fiori. Non capiva perché lo avessero fatto.
Viaggiava senza soldi in autostop. Gli raccogliemmo i soldi e lo accompagnammo all'aeroporto di Palermo l'indomani. Un biglietto per Monaco e da lì a Praga.

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