Lasciamo per un momento da parte la questione dei fini e la questione dei mezzi. Partiamo da un dato: questo sistema economico e sociale che produce ingiustizia, miseria, spreco, distruzione non è più riformabile, ammesso che un tempo lo sia stato. Bisogna cambiare la vita da cima a fondo. Unica soluzione è la rivoluzione, intesa appunto - etimologicamente - come inizio di un nuovo ciclo storico. Si può pensarla come processo, cercare di evitare - più che si può - deflagrazioni e distruzioni, ma bisogna tornare a pensarla. E bisogna farlo presto: il capitalismo si sta mangiando tutte le conquiste della civiltà, prima fra tutte la democrazia politica ridotta ormai a un simulacro quasi dappertutto.
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