12.8.12

Dante in catene e gli ortaggi della Woolf (di Mario Baudino)

Nella rubrica “Cartesio” sul quotidiano “La Stampa”, curata da Mario Baudino, una notizia segnala quanta incultura, quanta stupidità, quanti medievali anacronismi accompagnino l’odierna globalizzazione del capitale finanziario. Il commento è azzeccatissimo. (S.L.L.)
Dante all'Inferno, nel girone dei sodomiti. Antica miniatura
Dante è troppo scorretto politicamente?
L'accusa di un'organizzazione per i diritti umani consulente delle Nazioni Unite, Gerush92, ha provocato qualche sbigottimento, anche perché' seguita dalla richiesta di dichiararlo razzista, visto che é antisemita, antimusulmano e mette i sodomiti all'inferno; e per buona misura emendarlo per le scuole.
Che sia uno scherzo?
Sembra di no. In passato anche i fondamentalisti musulmani si sono infuriati perché c'é Maometto nell'Inferno. Spiegare ai fondamentalisti che Dante era un uomo del suo tempo é ardua impresa, ma i consulenti dell'Onu dovrebbero essere persone di buon senso. Almeno come Virginia Woolf, che parlando degli a noi ben più vicini elisabettiani in Orlando (appena ristampato da Rizzoli assieme ad altri tre romanzi, con un bel saggio di Paolo Bertinetti) ricorda ironicamente che «la loro morale non era la nostra; nè i loro poeti; nè la loro cultura; e nemmeno le loro verdure».
Urgono lezioni di botanica.

“La Stampa”, 16 marzo 2012

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