Il Socrate del Louvre |
Abbiamo appreso che
Socrate, tra le fatiche volontarie e gli allenamenti per rendere il
corpo più resistente nelle varie circostanze della vita, si
dedicasse anche a questo speciale esercizio: si dice che soleva
stare dritto, nella stessa posizione, un giorno e una notte in
continuazione, dalle prime luci del sole fino al suo spuntare nel
giorno successivo, senza battere ciglio, immobile, con i piedi quasi
incollati al suolo e il volto e lo sguardo costantemente diretti
nella stessa direzione, in meditazione, come se mente e anima si
fossero separati dal corpo. Di ciò parlò anche Favorino, che spesso
raccontava della forza d'animo di quell'uomo: “Spesso – disse –
stava in piedi da un sole all'altro, più eretto dei fusti degli
alberi”.
Si tramanda anche che la
sua temperanza fu così grande da fargli trascorrere in piena salute
quasi tutto il tempo della vita. Perfino durante la disastrosa
pestilenza che all'inizio della guerra del Peloponneso decimò la
popolazione di Atene con la sua mortale infezione si racconta che
Socrate, proprio per la sua frugalità e moderazione, scansasse i
micidiali effetti dei piaceri e riuscisse a mantenere la sanità del
corpo scampando al flagello che colpiva quasi tutti.
Le Notti Attiche,Utet,
2007 – Traduzione S.L.L.
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