La
bellezza è un grande elemento di stima nei rapporti umani; è il
primo mezzo di conciliarsi gli uni con gli altri, e non c’è uomo
tanto barbaro e arcigno che non si senta in qualche modo toccato
dalla sua dolcezza. Il corpo ha grande importanza nella nostra
esistenza, vi tiene un gran posto; così la sua struttura e la sua
costituzione sono giustamente tenute in gran conto. Quelli che
vogliono dividere le nostre due parti principali e separarle l’una
dall’altra, hanno torto. Al contrario, bisogna riaccoppiarle e
ricongiungerle. Bisogna ordinare all’anima non di isolarsi, di
coltivarsi in disparte, di disprezzare e abbandonare il corpo (del
resto non potrebbe farlo se non per un’artificiosa impostura), ma
di tenerglisi stretta, di abbracciarlo, vezzeggiarlo, assisterlo,
controllarlo, consigliarlo, raddrizzarlo e correggerlo quando si
fuorvia, sposarlo insomma e fargli da consorte, affinché le loro
azioni non appaiano diverse e contrastanti, ma concordi e uniformi.
Saggi,II, cap.XVII
, Adelphi 1966 (a cura di Fausta Garavini)
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