A cosa mi è servito correre per tutto
il mondo,
trascinare, di città in città, un
amore
che pesava più di mille valigie;
mostrare
a mille uomini il tuo nome scritto in
mille
alfabeti e un’immagine del tuo volto
che io giudicavo felice? A cosa mi è
servito
respingere questi mille uomini, e gli
altri mille
che fecero di tutto perché mi
fermassi, mille
volte pettinando le pieghe del mio
vestito
stanco di viaggi, o dicendo il tuo nome
così bello in mille lingue che io mai
avrei compreso? Perché era solo dietro
a te
che correvo il mondo, era con la tua
voce
nelle mie orecchie che io trascinavo il
fardello
dell’amore di città in città, il
tuo nome
sulle mie labbra di città in città,
il tuo
volto nei miei occhi durante tutto il
viaggio,
ma tu partivi sempre la sera prima del
mio arrivo.
Poesia n. 275 Ottobre 2012 - Traduzione
di Mirella Abriani
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