2.5.18

Il Classicismo secondo Balthus (S.Romani)

Balthus, Passage du commerce Saint-André

Balthus, Autoritratto
Il pittore del silenzio. E del mistero. Con le atmosfere senza tempo nelle quali sembrano essere sospese le sue sensuali jeunes filles, che popolano immagini a un tempo salde e cariche di fascino enigmatico. Balthus. al secolo Balthasar Klossowski de Rola, fu un grande protagonista del panorama artistico del XX secolo. 
L’artista francese di origine polacca, nato a Parigi nel 1908 da due pittori e fratello del pittore-scrittore Pierre Klossowski, amava infatti il Rinascimento italiano e in modo particolare gli affreschi di Piero della Francesca. conosciuti direttamente durante il soggiorno ad Arezzo nell’estate del 1926, ma ammirati fin dall’infanzia. 
E proprio la purezza rappresentativa e la severa struttura unitaria che connotano La leggenda della Vera Croce tornano come costanti nell'intera produzione di Balthus che, in equilibrio tra modernità e tradizione, continuerà a guardare ai classici, da Masaccio e Piero a Poussin, Caravaggio e David, più che alle avanguardie.
Balthus, L'acconciatura
Cresciuto in un ambiente cosmopolita, conosce fin da bambino il poeta Rilke, mentre negli anni della maturità è amico, tra gli altri, di Artaud, Lacan e Camus. La sua prima esposizione parigina, alla galleria Pierre, nel ’34, se suscita scalpore per la carica erotica delle opere, gli guadagna l'ammirazione di Alberto Giacometti, con il quale avrà uno stretto rapporto personale anche successivamente e del direttore del MoMA di New York, J. T. Soby. che, acquistando i suoi dipinti, li rende celebri Oltreoceano.


“Qui Touring”, Novembre 2001

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