17.12.13

Anche i Piceni nel loro piccolo...

Il testo che qui riprendo da un vecchio “Espresso” era (all’interno di un ampio servizio sui Sanniti di Marisa Ranieri Panetta) un box non firmato sull’antica popolazione italica dei Piceni, cui era dedicata – al tempo della pubblicazione – una esposizione in Germania. (S.L.L.)
Italici alla riscossa: anche i Piceni reclamano il loro importante ruolo storico prima della conquista romana. Per ribadirlo, con una mostra di 800 reperti, hanno scelto la sede della Schirn Kunsthalle di Francoforte:"Piceni popolo d'Europa" (diretta scientificamente da Giovanni Colonna dell'università "La Sapienza"e curata da Luisa Franchi Dell'Orto).
I Piceni abitavano nelle Marche e lungo le coste abruzzesi (dal fiume Foglia al Pescara), e dunque a contatto con Sanniti e altre etnie. Ma, per collocazione geografica,erano più aperti a influenze terrestri e marittime, e attraversati dai commerci che dall'Europa centrale scendevano lungo l'Adriatico. Ecco cosi spiegata la notevole presenza nelle necropoli di ceramiche di pregio importate dalla Grecia, di avori arrivati dal Tirreno etrusco, di ambre e bronzi di ricca fattura locale, ma anche l'accostamento di sculture celebri in aree molto distanti. Il Guerriero di Capestrano e di Numana vicini ai Guerrieri di Glauberg e di Hirschlanden, mettono in evidenza tali affinità stilistiche da far pensare a influenze italiche nel cuore d'Europa. Il momento culminante di questa civiltà si delinea fra VII e V sec. a.C, quando un alto grado di benessere contraddistinse le élite aristocratiche, grazie al valore militare e al controllo della pastorizia, estendendosi a larghe fasce della popolazione, che trafficava, lavorava la pietra e il bronzo, faceva uso della scrittura.
Le indagini archeologiche non hanno evidenziato abitati consistenti, mentre hanno messo in luce numerose necropoli e straordinari corredi funerari femminili, riferibili a personaggi principeschi. Dame che conducevano una vita dorata, ma anche coraggiose guerriere. Nelle tombe femminili di Belmonte Piceno si sono trovate armi, lance e scudi: insomma, si trattava di vere e proprie amazzoni.


“L’Espresso”, 13 gennaio 2000 

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