Alessandro Alfano |
Ho trovato, per caso, una
notizia, datata venerdì 2 dicembre 2011, nel blog di Accursio Soldano, un
giornalista-scrittore di Sciacca, visitato mentre inseguivo le tracce di un
uomo di circo e di teatro, Gianni Pierantoni. La notizia, che ignoravo o avevo dimenticato, riguardava un’inchiesta
per esami comprati all’Università di Palermo: “Dalle indagini emerge che un
esame di Economia poteva costare anche tremila euro. Per Scienze Politiche,
c’erano prezzi più popolari, meno di mille euro. Per gli esami di Ingegneria si
poteva pure pagare a rate. Ma l’inchiesta della sezione reati contro la
pubblica amministrazione della squadra mobile di Palermo è ancora in corso, e
promette sviluppi a sorpresa”.
La storia si ripete, a suo tempo Sciascia
scrisse pagine urticanti per non pochi paludati accademici, (ora in Nero su nero) su questo diffuso
malcostume, ma pare che nell’inchiesta del 2011 non si trattasse di corruzione di professori, ma si tratti di
una frode: esami non sostenuti e registrati telematicamente come superati. Tra gli indagati per frode informatica c’era il
fratello di Angelino Alfano, che nel 2009 aveva a 34 anni suonati rapidamente conseguito
una laurea breve in Economia, ma non sono emerse prove sufficienti a suo carico
e la procura ha deciso di archiviare la sua posizione.
Raccontando Soldano faceva notare
come quasi tutto nella vita recente di questo Alfano si sia svolto rapidamente:
“Alessandro Alfano ha avuto una carriera velocissima, e dall’anno scorso è
segretario generale della Camera di Commercio di Trapani. Come è arrivato a
questo incarico? Nel 2006 era stato nominato segretario generale di Unioncamere
Sicilia: il requisito della laurea per questo incarico, conferitogli dal
presidente Pino Pace, non era necessario. Ottenuta però la laurea, è diventato
per concorso segretario generale della Camera di commercio di Trapani, sempre
con la presidenza di Pace, battendo la concorrenza di altri 15 candidati”.
Si può aggiornare il tutto con
notizie di agosto-settembre 2013 che riprendo dagli articoli di Giuseppe
Pipitone su “il Fatto” e da Bianca Di Giovanni su “l’Unità”. Alfano junior è
diventato manager di Postecom, la società dei servizi internet di Poste
italiane, ove un dirigente può essere «nominato» senza alcun concorso, senza
selezione, forse perché lui – in qualche modo –nell’informatica universitaria
aveva avuto intrighi. L’uomo, in ogni caso, ha potuto in un giorno accedere
all’incarico di direttore commerciale di questa controllata del Tesoro, dove lo
stipendio medio per una figura apicale può arrivare a 200mila euro annui.
Il deputato di SeL Erasmo
Palazzotto peraltro già da agosto aveva presentato un’interrogazione al
ministro dello Sviluppo economico sul concorso di segretario generale della
Camera di commercio di Trapani, di cui si è già detto: il fratello del segretario
del Pdl avrebbe inserito nel suo curriculum un incarico al vertice della
Confcommercio siciliana, all’epoca ricoperto da un’altra persona, l’avvocato
Marino, quando invece era, più modestamente, solo il direttore della sezione
provinciale di Agrigento. Palazzotto esprime dubbi anche sulla famosa laurea
breve e veloce: bastava quel tipo di laurea per ricoprire il ruolo di vertice
in una amministrazione pubblica? Zanonato ad oggi non ha risposto.
Nessun commento:
Posta un commento