A partire da oggi posterò
nelle settimane a venire, sotto il titolo Gramsci e la crisi di
regime, brani e riflessioni del
grande comunista novecentesco, utili non solo a mostrare alcune
costanti del suo pensiero in tempi e contesti diversi, ma a fornire
spunti e strumenti a chi voglia leggere la crisi in atto oggi.
L'occasione del testo che segue, da “L'Ordine Nuovo”, è
rappresentata dal sequestro-silenziamento del deputato comunista
Misiano, operato a Montecitorio dai deputati fascisti (ancora pochi
ma assai aggressivi) e avallato dalle autorità parlamentari.
(S.L.L.)
Esiste un problema della
libertà in Italia ed è, questo problema della libertà, il più
importante di quanti si presentino all'attenzione e alla riflessione
dei cittadini studiosi del bene del loro paese. Dappertutto, quando
un regime politico che è servito a mantenere in equilibrio, per un
certo tempo e in un certo modo, le forze esistenti in una società,
tende a sfasciarsi, il problema della libertà diventa il problema
centrale della vita politica. Distrutto l'equilibrio, ogni gruppo
tende, per conto suo, a governare sopprimendo la libertà altrui. Le
forme e le formole con le quali nei periodi di tranquillità si
garantisce ad ogni cittadino l'esercizio delle facoltà concesse
dalla legge si rivelano allora per una cosa vuota e priva di senso.
Oggi è la volta delle
garanzie costituzionali, per l'esercizio del mandato parlamentare, ma
ieri è stata la volta di tutte le altre garanzie della persona e
dell'attività dei cittadini, e confessiamo che l'atto compiuto nei
corridoi di Montecitorio il giorno della sua apertura non ci appare
eccessivamente grave se non perché lo mettiamo nel quadro di tutti
gli altri atti coi quali, praticamente, la costituzionalità è stata
ormai tutta distrutta.
Vi è qualcuno che possa
ancora sostenere che il regime nel quale si vive oggi in Italia sia
un regime costituzionale? È scomparsa, è stata distrutta, la base
prima del regime costituzionale, l'anima di esso. È scomparsa, è
stata distrutta la fiducia dei cittadini nella legge, nella esistenza
di una norma eguale per tutti, valida per tutti, fatta rispettare di
fronte a tutti. In queste condizioni, quale valore possono conservare
le forme parlamentari? le discussioni, i tornei di parole e di
proposte, gli aggruppamenti, le battaglie e i voti?
Ogni regime di governo è
valido in quanto esiste, è diffuso ed è rispettato un costume
sociale conforme con esso, che ne costituisce quasi la premessa e
l'origine prima. Il signore di Montesquieu, il quale per primo
enunciò questa semplice verità dandole il valore di una scoperta,
aggiungeva, come esempio, che i regni erano condannati a cadere
quando si spegneva il sentimento dell'onore, fonte del rispetto e
della devozione ai re, e che scomparendo la virtù, sono destinate a
morire le repubbliche. Possiamo aggiungere che la scomparsa della
libertà e della giustizia segnano la fine dei regimi
rappresentativi...
da Discorsi funebri,
in “L'Ordine Nuovo”, 15 giugno 1921, poi in Socialismo
e fascismo, Einaudi, 1972
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