Il Vocabolario Siciliano-Italiano di Antonio Traina (1868) per il primo significato di frusta, il classico strumento di incitamento delle bestie, di tortura e (per talune e taluni) di eccitazione erotica, non dà definizione e rinvia a zotta, il vocabolo che in Sicilia predominava, derivante dall'arabo sawt direttamente o attraverso lo spagnolo azote.
Ma di frusta esiste un significato particolare così definito dall'ottocentesco lessicografo: "Specie di gastigo infamante che davasi a' malfattori portandoli in giro sur un giumento e frustandoli sulle spalle nude". Aggiunge che in verità la condanna della frusta "alle volte era una semplice berlina" e che il termine poteva assumere valore metaforico per indicare "disonore, vergogna".
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