Orso bruno marsicano. Foto di Massimo Piacentino |
Da ragazzo, mi compravano pochi libri.
Mio padre voleva ch’io non leggessi; e, con la scusa che mi sarei
sciupato gli occhi, non cavava mai un soldo di tasca. Quei cinque o
sei che avevo, li tenevo insieme con la biancheria; e m’avveniva
che, quando tiravo il cassetto per prendere una camicia o altro, ne
aprivo uno e leggevo senza muoverlo dal suo posto.
Ma, un Capodanno, la mia donna si
decise a comprarmi per regalo, avendo io insistito fin da un mese
prima, quel libro del Verne che si chiama Nel paese delle
pellicce. Io cominciai a leggerlo, ma non andavo mai in fondo;
perché tornavo sempre alle pagine a dietro. Finalmente, dopo un tre
mesi, giunsi all’ultima pagina come se quelle avventure fossero
toccate a me. E più d’ogni altra cosa, forse, mi rimase a mente
una figura dov’era un orso che voleva entrare dentro una capanna.
Tutte le volte che ho visto orsi veri,
ho sempre pensato a quello; e come, guardandolo, per un bel pezzo mi
scuotevo e mi smuovevo tutto.
da Bestie,
a cura di Vincenzo Cerami, Theoria, 1987
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