D’Alembert fu trovato
nel 1717 sui gradini della chiesa di Saint Jean Le Rond a Parigi. Era
stato abbandonato dalla madre, madame De Tencin, ma era avvolto in
stoffe di lusso e portava in testa una cuffia con i pizzi.
Un'eccezione nel mondo dei bambini abbandonati. Già i cinque figli
di Jean-Jacques Rousseau, tutti lanciati in ospizi degli enfants
trouvés, erano in peggiori condizioni, anche se il filosofo
nelle Confessioni non si pente della sua scelta persistente :
«Tutto sommato, per i miei figli ho scelto il meglio o quello che ho
creduto che lo fosse. Avrei voluto, vorrei ancora essere stato
educato e nutrito come lo sono stati loro».
«Tra il ’600 e il ’700
il problema dei bambini abbandonati diventa fondamentale in Europa —
spiega Muriel Georger, storica alla Maison de Sciences de l’homme
in boulevard Raspali a Parigi — Il fenomeno cresce in modo
straordinario in quel periodo».
Ma come mai in quella
data il problema diventa importante?
È certo che dietro ogni
caso di abbandono c'è sempre la miseria. C’è sempre una donna
abbandonata, che non può mantenersi. Eppure nei secoli precedenti la
miseria era ancora maggiore che nel ’6-700. In effetti, se la
povertà era la causa più frequente dell’abbandono, ci si può
chiedere perché questo fenomeno rimanga raro nel 17° secolo, secolo
molto più duro per la gente che il 18°. È che in questo rifiuto
della «facilità», bisogna leggere il riflesso di un’etica
generale: quella di una società ancora vicina ad un ideale cristiano
antico, tra l’altro rivisitato dal rinnovamento cattolico della
Controriforma. Il rigore prevalente allora nell’insegnamento della
Chiesa determina una morale sessuale severa. Il suo allentamento,
come di tutte le forze che strutturavano il 17° secolo, il diritto,
la società, il gruppo, la famiglia, ha avuto certamente un ruolo
molto importante per quello che riguarda gli abbandoni. È ben
conosciuto dai demografi il fatto che nella seconda metà del 18°
secolo si manifesta una sensibile crescita delle nascite illegittime.
Tutto concorre a questa trasformazione dei costumi: la crescita
dell’individualismo, l’indebolimento del ruolo delle autorità
religiose e del «costume» che nel 17° secolo, in Francia almeno,
permetteva alle donne di intentare un processo per stabilire la
paternità, che spesso nel ’600 sboccava nel matrimonio.
In Francia le cifre sono
eloquenti. Per il '600, gli storici parlano di 5.000 abbandoni
all’anno in tutta la Francia. Nel ’700 c’è l’esplosione. In
una città come Rouen, per esempio, tra il 1700 e il 1800 gli
abbandoni si moltiplicano per 12. A Parigi, tra il 1670 e il 1776
aumentano di 25 volte. Questo genere di dato è stato rilevato per la
prima volta nel 1640: a Parigi, all’ospedale degli Enfants
trouvés, detto la Couche, in quell’anno, ne erano stati
ricoverati 372, nel 1772, anno di punta, diventano 7.690. Molti di
loro erano figli di donne che erano venute a partorire
clandestinamente dalla campagna, per evitare le sanzioni sociali.
Necker, ministro delle finanze, scrive nel 1778 nell’opera
Administration des finances de la France, che i bambini a
carico dello stato erano stimati essere sui 40.000. In sostanza,
secondo Muriel Georgies, «tenuto conto della mortalità che colpisce
circa il 90% dei bambini abbandonati tra un giorno e un anno di vita,
significa 25.000 abbandoni all’anno. Questa cifra, messa in
rapporto con i 28 milioni di francesi della fine del '700, mostra un
problema molto più ampio molto superiore a quello di oggi degli
incidenti stradali. Questo fenomeno si svilupperà ancora e le cifre
divulgate pubblicamente per la prima volta nella Statistique
générale de la France nel 1835, colpiranno il paese: nel 1831,
in un paese di 31 milioni di abitanti sono stati abbandonati, cifra
record del secolo e della nostra storia, 35.863 bambini».
Povertà - c’è un
legame preciso con l’aumento del prezzo del pane a Parigi?
Cambiamento di mentalità - ma in quali regioni si abbandonava di
più?
Ad un certo punto si genera un fenomeno a valanga. Ci sono più bambini soli in strada, allora cresce l'interesse per la fondazione di ospizi specializzati. In Italia, per esempio, il fenomeno di prendere a carico gli abbandonati, si sviluppa prima che in Francia. Più forte è la religione cattolica, più ci sono abbandoni, perché il soccorso viene organizzato prima e meglio. Ci sono più bambini abbandonati in Algarve, nel sud del Portogallo o in Sicilia che in Francia. In ogni caso, anche in Francia è la crescita delle nascite illegittime e parallelamente quella degli abbandoni, che portano le autorità a rendere meno strette le misure di proibizione, a moltiplicare gli ospizi, ad annullare quasi le formalità per l’abbandono, per paura di vedere aumentare gli aborti e gli infanticidi. Il 19° secolo andrà ancora più lontano, installando con l'Editto imperiale del 1811 una «ruota» in ciascun ospedale di quartiere. Ci si viene così a trovare in una spirale dove ai casi di miseria indiscutibili si aggiungono misure di ordine materiale che rispondono in qualche modo al cambiamento dei costumi. Una regola non osservata, come la punizione per l'abbandono, per esempio, è un acconsentire. Un centro di ospitalità aperto, un invito.
Ad un certo punto si genera un fenomeno a valanga. Ci sono più bambini soli in strada, allora cresce l'interesse per la fondazione di ospizi specializzati. In Italia, per esempio, il fenomeno di prendere a carico gli abbandonati, si sviluppa prima che in Francia. Più forte è la religione cattolica, più ci sono abbandoni, perché il soccorso viene organizzato prima e meglio. Ci sono più bambini abbandonati in Algarve, nel sud del Portogallo o in Sicilia che in Francia. In ogni caso, anche in Francia è la crescita delle nascite illegittime e parallelamente quella degli abbandoni, che portano le autorità a rendere meno strette le misure di proibizione, a moltiplicare gli ospizi, ad annullare quasi le formalità per l’abbandono, per paura di vedere aumentare gli aborti e gli infanticidi. Il 19° secolo andrà ancora più lontano, installando con l'Editto imperiale del 1811 una «ruota» in ciascun ospedale di quartiere. Ci si viene così a trovare in una spirale dove ai casi di miseria indiscutibili si aggiungono misure di ordine materiale che rispondono in qualche modo al cambiamento dei costumi. Una regola non osservata, come la punizione per l'abbandono, per esempio, è un acconsentire. Un centro di ospitalità aperto, un invito.
Anche Rousseau ha
abbandonato i suoi bambini. In questo caso si può dire che si sia
rotto il legame necessario tra povertà e abbandono?
Rousseau,
a modo suo, rappresenta la classe media e abbandona i suoi cinque
bambini. Il suo comportamento disinvolto rimane esemplare di una
società, dove l’abbandono sembra corrispondere a un modo normale
di comportarsi su un piano familiare
In
nessun caso, paradossalmente, l’abbandono è sinonimo di una
mancanza di amore materno. Questo si esprimeva nella coscienza acuta
che le madri avevano del loro dovere essenziale: far battezzare il
bambino.
Come
venivano trattati, una volta adulti, questi abbandonati? Era una tara
che pesava tutta la vita?
Perfino
le suore di San Vincenzo da Paola avevano supplicato il loro
fondatore di non essere sempre adibite alla cura dei bambini
abbandonati. C'era un grande disprezzo per loro. In Italia,
addirittura, c’erano ospizi ben distinti per gli orfani e per i
trovatelli. Il trovatello è considerato come un figlio del peccato,
che si porta addosso le colpe della madre. Nel '600, e in Italia
ancora prima, c’è una diffidenza che viene dai giuristi, nei
confronti di un potenziale perturbatore di una società fondata sul
matrimonio e sull’eredità ben calcolata, su un ordine cioè che il
bastardo può far esplodere. Come nel '600, si indietreggia di fronte
ad un bambino la cui madre ha peccato, ma il ’700, secolo per altro
libertino, aggrava ancoral’im-magine di questa Maria Maddalena. Il
bambino abbandonato, agli occhi degli uomini del '700, eredita la
depravazione di sua madre. Nell'800, l’eredità della donna che si
è lasciata andare ai suoi istinti, è ancora più pesante, può
generare tutti i vizi, compreso quello del crimine.
Contemporaneamente piovono sui bambini abbandonati le diagnosi di
sifilide. Non c’è bisogno di insistere sulla non fondatezza di
queste teorie. Resta il fatto però che queste campagne di
intossicazione portano ì loro frutti. La letteratura romanzesca o
pseudo scientifica che ha fatto dell’abbandonato un essere diverso
dagli altri, preparava il terreno per l’utilizzazione che si è
voluta fare di questi sfortunati. Per esempio, se si è tanto
fantasticato sulla colonizzazione dell’Algeria da parte dei
«bambini assistiti», come si dirà dopo il 1850, è anche perché
questo permetteva di mettere il Mediterraneo fra gli onesti cittadini
e queste persone. Questi concetti non dovevano perdere peso che
quando ci si è reso conto, con il censimento del 1866 e poi con la
disfatta del 1870, del disastroso declino demografico della Francia.
Allora tutti diventano buoni.
"la talpa giovedì - il manifesto", 29 aprile 1989
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