Io non so da dove sia nato il successo dell’espressione “beni comuni”, ma a svelarne la leggerezza e l’ambiguità è stata qualche giorno fa la radicale Emma Bonino. Il quotidiano clandestino “L’opinione” ha raccolto nello studio di Velardi alcune sue dichiarazioni. Com’era prevedibile è favorevole a liberalizzazioni e privatizzazioni d’ogni tipo. Conclude “la concorrenza è un bene comune”. Ma va!
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