Nel settembre del 1984 Italo Calvino partecipò in Siviglia a un convegno sulla letteratura fantastica cui era presente la massima autorità vivente in materia: Jorge Luis Borges. La relazione di Calvino venne - in gran parte - pubblicata da "la Repubblica" il 30 di quel mese. Riprendo qui la citazione con cui il testo si apre, riservandomi di "postare" in seguito l'intero calviniano. Si tratta di un brano dal Dialogo di Federico Ruysch e le sue mummie nelle Operette morali. Calvino lo definisce una perfetta situazione da racconto fantastico e dedica al suo commento una parte considerevole del suo intervento sivigliano. (S.L.L.)
Diamine! Chi ha insegnato la musica a questi morti, che cantano di mezza notte come galli? In verità che io sudo freddo, e per poco non sono più morto di loro. Io non mi pensava perché gli ho preservati dalla corruzione, che mi risuscitassero. Tant'è: con tutte la filosofia, tremo da capo a piedi. Mal abbia quel diavolo che mi tentò di mettermi questa gente in casa. Non so che mi fare. Se gli lascio qui chiusi, che so che non rompano l'uscio, o non escano pel buco della chiave, e mi vengano a trovare al letto? Chiamare aiuto per paura de' morti, non mi sta bene. Via, facciamoci coraggio, e proviamo un poco di far paura a loro.
Giacomo Leopardi, Operette morali
Giacomo Leopardi, Operette morali
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