Quello che segue è un frammento d'intervista, di Monica Mazzitelli a Yuri Salvetella, in margine al libro di quest'ultimo, Roma, l'impero del crimine, da poco uscito per la Newton Compton. Parla di Roma, ma parla anche di tutti noi. Prima o poi dovremo riprendercela... (S.L.L.)
Dai l’impressione di conoscere Roma come pochi romani la conoscono, ovvero non solo il quartiere dove sei nato/cresciuto, e il suo centro, ma proprio tutta, ogni quartiere, ogni periferia. È qualcosa che nasce dall’aver scritto questi libri, o al contrario li hai scritti proprio perché eri già immerso nel suo tessuto da prima?
La amo, la amo molto, tutto qui. E oggi, a quasi 36 anni, sono davvero preoccupato. Troppi filtri stanno saltando. Penso ad esempio alla politica. È praticamente sparita dalle periferie. Il “capolavoro” di una generazione di dirigenti politici nefasta, oggi più o meno sessantenni: un tratto di strada trafficata, un supermercato, una casa in un quartiere senza servizi, questa è la Roma vissuta da moltissimi romani. Bisognerà riprendersela, prima o poi, questa città.
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