...Mi venne offerto un
contratto a lire otto al giorno dalla Compagnia Michele Bovio:
Accettai d’urgenza e raggiunsi la compagnia stessa ad Ovada.
Qui debuttai nella parte
di «Tirella» il vetturino, nella commedia musicale «I Carbonari»,
capolavoro scritto espressamente per la compagnia e il cui autore, un
certo Marconcini, il quale non era un Adone — tipo di cane
bassotto, corpo sbilenco, testa a melonza — fremeva, fra le quinte,
mentr’io cantavo tutt’ispirato.
Son Tirella il
vetturino
Sempre pronto su la
piazza
Dalla sera alla
mattina,
Al servizio di chi
passa,
Con la sola compagnia
Della frusta e la
cavalla,
Mentre lei, la Gigia
mia,
Vorrebb’esser nella
stalla.
Terminata la canzone, due
o tre facinorosi — i fataloni della piazza — gridarono: «Fuori,
fuoooorri l’autoreeee!!!!...». E Marconcini — figuratevi! —
non se lo fece ripetere due volte: balzò di fuori, con gli occhi di
fuori — fuor di se stesso — e se piantò com’ un broccolo
alla ribalta.
Quanto a me, mi sentii
accapponare la pelle e, prudente, mi ritirai fra le quinte. Lui
invece rimase, ebete, al cospetto degli spettatori. E uno di essi
s’alzò e gli gridò sul muso: «E più brutto della canzone!». E
un altro, soggiunse: «Sì, ma è assai più bello della commedia!».
La sala diventò una
girandola di risate, battute, sarcasmi, sberleffi, ed altre cose
ancora che non vi posso dire... Tuttavia il pubblico si dimostrò
molto educato, perché non tirò neanche una sedia sul
palcoscenico...
Così, di successo in
successo, arrivammo a tozzi e bocconi (sempre con l’ausilio
pecuniario del povero Marconcini, il quale tutto avrebbe dato purché
si rappresentasse la sua commedia) a Nizza: proprio nel momento in
cui si erano raffreddati i rapporti franco-italiani. Però — giuro!
— Marconcini non fu la causa di tale raffreddamento.
Ma, ciò non toglie...
La compagnia si
scioglie...
Marconcini, finché aveva
potuto, aveva impegnata tutta la sua buona volontà. Aveva impegnato
tutto...
Michele Bovio lo mollò
soltanto quando vide che... aveva impegnato anche il soprabito.
Modestia a parte,
Edizioni “l'Unità”, 1993
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