Filastrocca del gregario
corridore proletario,
che ai campioni di mestiere
deve far da cameriere,
e sul piatto, senza gloria,
serve loro la vittoria.
Al traguardo, quando arriva,
non ha applausi, non evviva.
Col salario che si piglia
fa campare la famiglia
e da vecchio poi si acquista
un negozio da ciclista
o un baretto, anche più spesso,
con la macchina per l'espresso.
Filastrocche in cielo e in terra,
Einaudi, 1971
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