È
appena arrivato in libreria Europa
identitaria edito dalla
“manifestolibri”, un'inchiesta svolta da Andrea Palladino,
giornalista e collaboratore del “Fatto”. Il libro rivela che
intorno a Matteo Salvini non c'è solo il giro dei sindaci sceriffo,
il mondo dei raduni di Pontida, ma che sempre più si stringe un legame con
i movimenti identitari europei, volto nuovo del neofascismo e
neonazismo, con la galassia nera che fa di una feroce lotta
all’immigrazione la propria bandiera.
L’inchiesta
parte dalla vicenda della nave C Star (nella foto), affittata nel
2017 per “bloccare” i salvataggi dei migranti nel Mediterraneo
operati dalle Ong, oggi bersaglio del ministro dell’Interno
leghista. È la campagna Defend Europe
organizzata da Generazione identitaria,
gruppo nato in Francia nel 2012 (con l’invasione del cantiere di
una moschea nella città, altamente simbolica, di Poitiers) e poi
diffusa in Austria, Germania e Italia - dove è guidato da Lorenzo
Fiato – legato alla destra suprematista bianca americana.
Palladino
racconta di una rete sostanzialmente segreta, “con rigide regole
per impedire l’ingresso di infiltrati o giornalisti”, sebbene
esibisca alcuni volti pubblici. “Il Fatto” ha pubblicato come
anteprima un brano (quello che qui “posto”) che rivela i rapporti
tra questa galassia nera e il movimento guidato da Matteo Salvini,
attualmente al governo dell’Italia.
La nave C Star impegnata nell'operazione antiumanitaria "Defend Europe" |
È
il 21 febbraio 2018. Mancano dieci giorni alle elezioni politiche in
Italia. Sede di Bruxelles del Parlamento europeo, una delle tante
sale che i deputati possono chiedere per organizzare incontri,
seminari, iniziative. Al tavolo siedono tre esponenti della galassia
nera, che oggi si richiama al mondo identitario. C’è Gabriele
Adinolfi, l’ideologo che ha cantato le gesta via mare della C Star.
In mezzo siede Gian Marco Concas, il direttore tecnico di quella
operazione navale, un passato di ufficiale della Guardia Costiera
italiana. E infine, sulla destra, Mario Borghezio, eurodeputato della
Lega Nord. Tema: “Immigrazione nel mar Mediterraneo, informazione
alternativa”. Di quella conferenza stampa il parlamento europeo non
ha mai pubblicato la registrazione e il contenuto non è stato
divulgato da Generazione Identitaria o dal gruppo della Lega. Anzi.
Ad una specifica email di richiesta della registrazione inviata
all’assistente di Mario Borghezio, Marco Tognini, non è mai stata
inviata una risposta. Posizione curiosa per una conferenza stampa che
dovrebbe puntare alla massima divulgazione dei contenuti.
Quell’incontro,
in realtà, ha avuto un peso simbolico molto importante, pochi giorni
prima delle elezioni politiche. Era il sigillo su una alleanza
politica destinata a pesare anche, e soprattutto, aldilà del voto:
Casapound, partito dell’estrema destra italiana in forte ascesa,
Generazione Identitaria, l’avanguardia europea del pensiero più
estremo in tema di migranti, con una forte capacità comunicativa e
la Lega, partito di riferimento in tutto il continente per la nuova
destra radicale, soprattutto con Matteo Salvini al vertice. Qualche
giorno prima, il 29 gennaio, Martin Sellner (leader di Generazione
identitaria in Austria) aveva diffuso una video intervista con
Lorenzo Fiato, dove l’esponente italiano del movimento rivelava di
aver già avuto un incontro con Attilio Fontana, il candidato della
Lega alla presidenza della Regione Lombardia, poi eletto governatore.
La
conferenza stampa del 21 febbraio rivela alcuni dettagli importanti
sulla missione Defend Europe. In apertura c’è una completa ed
incondizionata apertura politica della Lega nei confronti di
Generazione Identitaria, attraverso le parole introduttive di
Borghezio: «Il dottor Concas, Gian Marco Concas, illustrerà questa
straordinaria esperienza di Defend Europe e sarà a disposizione dei
signori giornalisti dopo la proiezione di una eccezionale
documentazione filmata che credo sia la prima volta che venga esposta
nelle sedi istituzionali. Ringrazio anche il direttore di Polaris
(Gabriele Adinolfi, nda), che inizierà la serie delle domande. È
una occasione imperdibile, perché questa vicenda è stata seguita
enormemente dai media, ma molti aspetti sono rimasti non conosciuti»
(…).
Il
vice presidente della Lega Lorenzo Fontana in un’intervista del 25
febbraio 2015 a «La voce», ripresa dal think tank legista «Il
Talebano», spiegava: «È evidente che con Salvini è in atto
un’evoluzione: da partito solo territoriale ci proponiamo come
riferimento nazionale, mediante i movimenti federati e identitari
riuniti sotto all’ala ‘Noi con Salvini’». Una federazione che
include, in posizione di forza, anche gli organizzatori della
missione Defend Europe. Era la vigilia della manifestazione romana di
Matteo Salvini, salito sul palco di piazza del Popolo insieme a
Casapound il 28 febbraio 2015. Il viatico per alleanze future, una
federazione della destra, anzi, delle destre, che ha preso forma nel
convegno – solo ad inviti – «Mille patrie», organizzato da «Il
Talebano» qualche ora prima del comizio.
Anche
in quella occasione in prima fila c’era l’organizzazione francese
«Bloc identitaire» e l’italiana «Generazione identitaria».
Vincenzo Sofo, agit-prop vicinissimo a Salvini, fondatore de «Il
Talebano», su questo fronte è l’uomo chiave. Nell’incontro
«Verso una Lega nazionale» organizzato da Mario Borghezio a Roma il
21 aprile del 2015, ha concluso il suo intervento parlando di
«progetto identitario», via per l’unione dei vari gruppi della
destra italiana.
I
rapporti con la Lega dell’era salviniana di Lorenzo Fiato, 24 anni,
il presidente di Generazione Identitaria in Italia, sono evidenti e
mai nascosti. Partecipa come rappresentante di Generazione
Identitaria al convegno «Verso una Lega nazionale». E ancora, nel
tour di lancio della missione Defend Europe in almeno due occasioni
organizza gli incontri insieme al «Movimento dei giovani padani»,
sigla giovanile della Lega Nord.
Rapporti,
quelli con gli identitari, di vecchia data: «La Convenzione
Identitaria ci ha permesso, da un lato di ritrovare movimenti con i
quali avevamo relazioni più vecchie come i Joventuts Identitàries
per Catalunya, il Movimento Giovani Padani della Lega Nord, o ancora
il sindacato degli studenti fiamminghi KVHV, e dall’altro di
incontrare i militanti del W.I.R. – Wiens Identitäre Richtung, gli
Identitari di Vienna, e di rinforzare i nostri legami », si legge in
un comunicato del 2012 pubblicato sul sito della francese Generation
Identitaire. Link, legami, connessioni nati e cresciuti nella Francia
meridionale, dove è più forte la presenza degli identitari.
Mario
Borghezio, l’eurodeputato storico della Lega nord, ha una antica e
consolidata frequentazione con gli ambienti della destra estrema
francese, soprattutto con l’area identitaria. Nel 2009 le
telecamere di Canal + lo hanno sorpreso mentre forniva consigli e
strategie ai camerati di Nissa rebela:
«Bisogna insistere molto sul lato regionalista del nostro movimento
– spiegava in privato dopo il suo intervento – è un buon modo
per non essere classificati come fascisti nostalgici, ma come un
nuovo movimento regionale, cattolico. Ma sotto, noi siamo sempre gli
stessi».
Borghezio
quello stesso anno partecipa con un intervento applauditissimo alla
convenzione identitaria nazionale in Francia, dove incita il pubblico
con lo slogan «Una Democrazia con una precisa identità, Populista,
sì Populista!». Sostegno che si ripete poi nel 2012, con parole poi
riprese – criticandole – da moltissimi media francesi: «Dobbiamo
usare i libri, le idee, ma anche il bastone, dobbiamo bastonare
quando è necessario». Per poi aggiungere entrando nel cuore
dell’identitarismo: «Un popolo è il sangue, una etnia, le
tradizioni, i nostri ancestrali. Viva i bianchi, viva l’Europa,
viva la nostra etnia, viva la nostra razza!». Seguono applausi che
valgono più di un qualunque patto scritto. In quella stessa assise
poco prima era intervenuto un altro leghista in missione ufficiale,
il giovane Massimiliano Bastoni. «Il programma prevedeva un
intervento di mezz’ora – ricordano le cronache d’oltralpe –
ma lui pronuncia appena qualche frase banale per tre minuti. Era per
lasciare spazio all’intervento di Borghezio». Sarà, infine, lo
stesso Borghezio ad ospitare, come abbiamo visto, Gian Marco Concas
al parlamento europeo il 21 febbraio 2018.
da
Andrea Palladino. Europa
identitaria”, manifestolibri, 2018,
in “Il Fatto”, 6 luglio 2018
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