Frate Francesco, quanto
d’aere abbraccia
Questa cupola bella del
Vignola,
Dove incrociando a
l’agonia le braccia
Nudo giacesti su la terra
sola!
E luglio ferve e il canto
d’amor vola
Nel pian laborioso. Oh
che una traccia
Diami il canto umbro de
la tua parola,
L’umbro cielo mi dia de
la tua faccia!
Su l’orizzonte del
montan paese,
Nel mite solitario alto
splendore,
Qual del tuo paradiso in
su le porte,
Ti vegga io dritto con le
braccia tese
Cantando a Dio - Laudato
sia, signore,
Per nostra corporal
sorella morte!
1886 - da Rime nuove
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