Adriano Grande |
Io non ricordo cosa
più lieve di una vela
che sfiora in primavera
all'alba il ciel di rosa.
Guardandola passare
ad un chiaro viaggio
sùbito il cuore anela.
Come pe 'l vento l'erba
tremola un poco il mare.
Cielo color di gota
bambina, onda gremita
di fiori: ah, perché giovane
non è più la mia vita?
Al lento risciaquìo
dell'acqua sulla rena
trovo una voce antica
per questa nuova pena.
Nel primo tempo mio
tutto in pensieri avvolto
a questa voce amica
non seppi dare ascolto.
Ora vorrei salpare,
o giovinetto maggio,
con te, verso le rive
che corri ad esaltare.
Giorni di leggerezza
distesa, fioriture
stupite a me s'accostano
nel lieto navigare...
Inutile miraggio!
Presso la spiaggia immobile,
come una barca frusta,
timor della tempesta
mi tiene all'ancoraggio.
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