Il
ricordo impera ugualmente. È lui
che
oltre la storia e oltre la finita reminiscenza
lungo
tutta la lunga mattinata estiva osserva
la
piazza prima in ombra inondata dalla trasparenza
tramutarsi
in un vaso di fulgore offuscato dall’accecamento
con
nient’altro tra ripa e ripa di pietra e marmo che la sua forza.
Lui
solo e da sotto le tegole di una buba
di
colombi che quasi di troppa beatitudine la scolma.
Ricordo
senza limiti, ricordo senza corpi né ombre.
da
Per
il battesimo dei nostri frammenti,
1985
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