Luciano Bianciardi |
Per quasi un anno, dal
settembre 1970 fino al luglio 1971 Luciano Bianciardi curò sul
“Guerin Sportivo” la rubrica di posta che aveva fino ad allora
tenuto il direttore Gianni Brera e che costui avrebbe ripreso nel settembre di
quell'anno. Vi si trattava soprattutto di argomenti sportivi, ma
Bianciardi estendeva lo sguardo a molti temi dell'attualità,
costume, politica, cultura, arti varie, sempre con quell'ironia
trasgressiva che dava forma alla sua rabbia, alla sua radicale
critica dell'esistente. Dal 1971 settembre Bianciardi trasformò la
rubrica in una sorta di salotto letterario: le lettere (talora
autentiche tal altra no) portavano firme autorevoli, di personaggi
dello sport e dello spettacolo. La collaborazione proseguì fino alla
morte dello scrittore, a 49 anni, nel novembre di quell'anno.
Il 28 dicembre '70 nella
rubrica comparve una missiva attribuita a tal Luigi Eleni da Milano, molto polemica: “Su ‘Il giorno’ di
domenica 20 dicembre il grande scrittore Giorgio Bocca le ha tirato
vigorosamente le orecchie. Ha scritto, tra l’altro: a me piace
poco questo Bianciardi ultima maniera che, con l’aria di scherzare
su se stesso e sugli altri, falsifica le carte politiche sue e degli
altri. Io sono d’accordo con Giorgio Bocca: non mi piace il suo
tono bizzarro, anarcoide, qualunquista”.
Non so se Eleni esistesse davvero o se Bianciardi lo avesse inventato per replicare al Bocca, come sono portato a credere dall'ironico “grande scrittore”. Certo è che la risposta fu caustica. (S.L.L.)
Non so se Eleni esistesse davvero o se Bianciardi lo avesse inventato per replicare al Bocca, come sono portato a credere dall'ironico “grande scrittore”. Certo è che la risposta fu caustica. (S.L.L.)
Giorgio Bocca |
Signor Eleni, io sono un
estimatore di Giorgio Bocca: sia per quanto fece quando c’era puzza
di bruciato, sia per i libri che ha poi scritto sull’Italia sotto
il fascismo e sulla guerra partigiana. Ho visto con molto interesse
la sua inchiesta televisiva sulle lotte contadine. Bocca è, come Lei
dice, un grande scrittore. Ma è terribilmente serio e serioso. Non
sa scherzare e non sopporta che altri scherzino. Le faccio un
esempio: io lo incontro e gli dico se è disposto a offrirmi una
birra, perché muoio di sete. Stia sicuro che il giorno dopo Bocca
scrive sul suo giornale: ‘anche Luciano Bianciardi ci conferma che
a Milano gli approvvigionamenti idrici sono insufficienti alle
necessità dei milanesi’. Falsificare carte? Se ne fossi capace,
falsificherei i biglietti da centomila. Oppure le obbligazioni
dell’ENI.
Il fuorigioco mi sta antipatico, Stampa Alternativa, 2006
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