Simonetta Agnello Hornby,
nobildonna siciliana e avvocato di prestigio in Inghilterra, dove
vive, è nota anche per i suoi fascinosi romanzi ambientati nella
Sicilia della sua adolescenza e della sua giovinezza, spesso centrati
su straordinarie figure femminili, a partire dal primo, La
mennulara, che le procurò
lettori in gran numero e consensi critici. Nel 2011 pubblicò per
Sellerio un memoir che
rievoca le infantili ed adolescenziali villeggiature a Mosè, nella
tenuta dei baroni Agnello.
Servendosi
di un quaderno della nonna, dei ricordi familiari e della
collaborazione della sorella Chiara, la Agnello Hornby ha aggiunto
alla narrazione 28 ricette di cucina, distribuite sulla linea dei
quattro mesi di villeggiatura, da maggio a settembre. È cucina di
campagna, basata soprattutto sui prodotti di stagione, semplice e
raffinata insieme, nobiliare si direbbe; anche perché gli Agnello,
nelle villeggiature del secondo dopoguerra, non hanno “monsù” e
le signore dell'aristocratica famiglia, pur non mancando di aiuti
ancillari, cucinano di persona.
Qui
riprendo la ricetta della “parmigiana di melenzane”, che non ha le
aggiunte e le complicazioni che spesso involgariscono la pietanza. È identica
a quella che faceva mia nonna Carmelina e a quella che fa mia madre
(che tuttavia non ha saputo resistere al richiamo della mortadella di
cui aggiunge qualche dadino). Mia nonna era una popolana, famiglia di
artigiani, ma aveva un cuore nobilissimo. (S.L.L.)
PARMIGIANA
DI MELANZANE (A MODO NOSTRO)
Le
varianti della parmigiana di melanzane sono tantissime, cambiano da
provincia a provincia e spesso da città a città. Quella usata da
noi è una delle ricette più semplici e diffuse.
Ingredienti (per 4 pp)
4
melanzane medie (in totale, circa 1 kg e 200 g)
300
g circa di salsa di pomodoro già cotta (una tazza da latte quasi
piena)
100
g di pecorino stagionato (o parmigiano) grattugiato (4 cucchiai)
foglie
di basilico
olio
per friggere
sale
Lavare
le melanzane, prepararle e tagliarle a fette. Porne uno strato in uno
scolapasta e spolverizzarle di sale, poi farne un secondo strato e
così via fino a esaurimento. Mettervi sopra un coperchio con un peso
e lasciar scolare almeno due ore.
Quando
le melanzane hanno perso molta della loro acqua, spremerle
leggermente a gruppi di 3 o 4 fette per volta tra i palmi delle mani.
Intanto, mettere l’olio (circa 1/2 cm di altezza) in una padella di
almeno 30 cm di diametro e accendere il fuoco: quando è caldo,
cominciare a friggere le melanzane già spremute. Dopo averle fritte
da una parte, girarle e friggerle dall’altra. A fuoco vivo ci
vogliono 5-6 minuti per padellata, comunque finché le fette non
prendono un bel colore dorato. Scolarle bene e metterle su un piatto.
Quando
sono tutte fritte, mettere una cucchiaiata di salsa di pomodoro sul
fondo di una pirofila da forno (15 x 20 cm circa) e disporvi le fette
leggermente sovrapposte (a scaletta). Mettere un’altra cucchiaiata
di salsa (a velare tutte le fette), una cucchiaiata di formaggio,
qualche foglia di basilico e così via fino alla fine. Devono essere
almeno tre strati sovrapposti (quattro sarebbe meglio).
Infornare
e cuocere a calore medio (180°) per circa 20 minuti.
La
parmigiana è molto buona calda, ma forse fredda ancora di più.
Si
conserva in frigorifero almeno tre giorni e può anche essere usata,
tagliata a pezzetti, per condire la pasta o il riso.
Si
surgela molto bene e la si può tenere nel freezer almeno tre mesi.
Un filo d'olio, Sellerio, 2011
1 commento:
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