Intanto lasciami vagare
E cogliere le bacche
selvagge
Per estinguere l’amore
di te,
Sui tuoi sentieri, o
terra.
Qui dove
I dolci tigli odorano
accosto
Ai faggi, di mezzodì,
quando nel fulvo grano
La crescita croscia, nel
diritto stelo,
E il capo la spiga piega
da un lato
All’autunno simile, ma
or sotto l’alta
Volta dei querci, dove io
medito
E interrogo in alto il
rintocco della campana
A me ben cognito
Di lungi risuona come oro
tinnula nell’ora
Che l’uccello si
sveglia. Così va bene.
Poesie, Einaudi 1967 - Traduzione
di Giorgio Vigolo
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