Gruppi clandestini fascisti, in collegamento con la Repubblica Sociale Italiana, avevano svolto una sporadica attività nel Regno del Sud durante la guerra. Ma, solo dopo la Liberazione, essi movimentarono le cronache con attentati e gesti dimostrativi di vario tipo. Il più clamoroso fu il trafugamento della salma di Mussolini dal cimitero milanese di Musocco, avvenuta nella notte tra il 22 e il 23 aprile del 1946, ad opera di elementi del “Partito fascista democratico” capeggiati da Domenico Leccisi. Un documento significativo del loro modo di sentire era lo scritto lasciato da Leccisi nella fossa del dissotterramento: “Finalmente, o Duce, ti abbiamo con noi. Ti circonderemo di rose, ma il profumo delle tue virtù supererà quello delle rose”.
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