28.5.10

Lo statista. (da "micropolis" on line 28 maggio 2010)

Il Consiglio comunale di Perugia ha sancito con 11 voti favorevoli, 8 contrari e 2 astenuti che Bettino Craxi era un grande statista. Non riusciamo ad immaginare dove fossero gli altri 20 consiglieri, probabilmente fuori a fumare o a prendere il caffè, o magari hanno ritenuto che la cosa fosse così poco rilevante da non meritare la loro presenza in aula. E invece la cosa una sua rilevanza ce l’ha. Si è infatti di fronte ad un “grande” statista condannato in tre gradi di giudizio, che non ha ritenuto, pour cause, di dover affrontare il processo e di cui parte del tesoretto nascosto in paradisi fiscali è tornato recentemente in Italia. Per questioni analoghe, Khol, anche lui ritenuto un “grande” statista, è sparito dalla vita pubblica tedesca. È un morto vivente che i suoi amici di partito evitano persino di nominare. Quello che stupisce è che nessuno per amor del quieto vivere abbia sentito il bisogno di ribadire con sufficiente forza e con la necessaria amplificazione mediatica questa semplice verità, più una constatazione che una verità. Ed anzi - si dice - che lo stesso Napolitano ha preso atto che Craxi era un grande statista. Il fatto che Napolitano sia Presidente della Repubblica non gli dà nessuna prerogativa di infallibilità, come spesso dimostra nella sua attività.
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Da "micropolis" on line (http://www.micropolis-segnocritico.it/mensile/) riprendo questa sapida striscia redazionale.

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