Cesare Genovese |
Corre di notte, tra colline mute
e spoglie, costeggiando le fiumare,
un lento treno che, per poco, appare
per nascondersi ancora tra le astute
case cadenti. Ed io dal finestrino
scorgo il bagliore tenue dei lampioni
che colora le nuvole e i bastioni
e le strade di un vecchio paesino.
Una letizia priva dell’attesa,
perdita sì, però senza rimpianti,
un dono che si accetta, come tanti
immotivato, come una sorpresa.
Da Di Micene, del tempo e d'altre cose, Ragusa, 1991
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