Un brano, piuttosto noto
ma di utile rilettura, sui caratteri sessuali delle femmine negli
animali. La chiave di lettura della differenza sessuale all'interno
dei “generi” è fondata sulle antitesi più/meno e
presenza/assenza.(S.L.L.)
La femmina è meno dotata
di tendini e ha articolazioni meno robuste, ha pelo più sottile
negli animali che hanno pelo, e cosi dicasi per la parte ad esso
analoga in quelli che ne sono privi. Le carni della femmina sono più
umide di quelle dei maschi, le ginocchia più ravvicinate, le gambe
più sottili, i piedi più delicati, s’intende negli animali che
hanno queste parti.
Quanto poi alla voce,
tutte le femmine l’hanno più sottile e più acuta, tra tutti gli
animali dotati di voce; fanno eccezione le vacche che emettono suoni
più profondi dei buoi.
Le parti destinate
naturalmente alla lotta, quali i denti, le zampe, le corna, gli
sproni e le altre siffatte, in alcuni generi, sono presenti nei
maschi e affatto assenti nelle femmine: ad esempio, la cerva non ha
corna. In altri generi, invece, tali parti toccano sia al maschio che
alla femmina, però più e meglio al maschio: così le corna dei tori
sono più forti di quelle delle vacche.
Dalla Historia
Animalium in Campese – Manuli – Sissa, Madre Materia,
p.95, Boringhieri
1983
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