In occasione di una ripresa,
vent’anni dopo, in una nuova serie tv, delle vicende della petrolifera famiglia
Ewing, “La Stampa” ha pubblicato un articolo a domanda e risposta. Ne riprendo
la parte relativa al Dallas storico.
(S.L.L.)
JR, il cattivo di "Dallas" |
Ma che cos'era il vecchio Dallas?
Una storia perfida, tipicamente
Anni Ottanta, di potere, sesso e passioni, orchestrata dentro una famiglia
potente di petrolieri texani. Protagonista del vecchio telefilm era proprio JR
Ewing, personaggio odiato e pieno d'odio.
In Italia il telefilm piacque
subito?
Non subito. Era il 29 aprile 1981
quando sulla prima rete della Rai andò in onda il non ancora, ma presto mitico,
Dallas, passato poi su Canale 5 e su
Rete 4. Nella versione della Rai non si capiva niente della storia e delle
intricate vicende familiari e professionali degli Ewing. E certo: la tv di
Stato, che evidentemente non credeva in una «soap opera», così lontana dallo
spirito educativo, ancora aleggiante, del servizio pubblico, trasmetteva quelle
prime puntate alla rinfusa. Lo spettatore, anche se volenteroso, non poteva
seguire nessun filo logico.
Che fece la Rai?
Perse una clamorosa occasione: se
ne disfece. Mediaset (allora Fininvest) lo comprò, lo mise in ordine, e ottenne
un successo straordinario. Tipica fiction
dell'era impositiva della tv, quando era indispensabile far sentire la propria
presenza, anche con la violenza dei pugni o dei sentimenti.
Perché Dallas fu un fenomeno?
Intanto per i numeri eccezionali.
Iniziato nel 1978 e chiuso nel 1991, fu una delle prime serie distribuite in un
mondo che non era ancora globalizzato, e JR, con il suo cappellone, contribuì.
La soap è stata tradotta e doppiata in 67 lingue e trasmessa in 90 nazioni, un
record ancora imbattuto per la tv americana. L'episodio in cui si svelava il
colpevole del tentato omicidio di JR fu seguito in America da più di 90 milioni
di persone. E resta l'episodio più visto nel mondo, di qualunque serie, con 360
milioni di spettatori. Sono dati storici e irripetibili, visto come si sono
evoluti gli ascolti tv, sempre meno concentrati, sempre più spalmati sulle
diverse piattaforme.
Dallas viene definito una «soap
opera», un'opera-saponetta: ma che significa esattamente?
La definizione deriva dai primi sponsor del capostipite Sentieri, ancora radiofonico (1937),
produttori di saponi e detersivi, visto il target
prettamente femminile e la totale sovrapposizione, allora (allora?) tra lavori
di casa e donne. Il genere affonda le sue radici nell'Ottocento europeo, melodrammi
e feuilleton, narrati a puntate.
“La Stampa”, 15 ottobre 2012
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