New
York
È
morto a 81 anni Herbert Huncke, carismatico gigolo di strada che
ispirò William Burroughs, Jack Kerouac e gli autori della Beat
Generation. Fu Huncke a suggerire a Kerouac il termine beat,
parola-simbolo d'un modello di vita fondato sul nomadismo, sul
rifiuto dell'opulenza americana, sulla ricerca di nuove dimensioni
visionarie della droga. E fu sempre Huncke a iniettare nelle vene di
Burroughs la prima dose di eroina. Un nome, un destino: Huncke in
inglese fa rima con junkie, drogato.
Lo incontriamo la prima
volta, da protagonista, nel primo romanzo di Burroughs, intitolato
naturalmente Junckie. Con il suo vero nome anima molte pagine di
Ginsberg. Ma è nel manifesto della Beat Generation, Sulla strada di
Kerouac, che Huncke riceve il suo riconoscimento ufficiale, nascosto
nei panni di Elmo Hassel.
Era il 1957, On the road irrompeva sulla
scena letteraria con una prosa ' spontanea' , sul modello della
libera improvvisazione del jazz. Nell'ampia letteratura dedicata a
questo singolare personaggio, una fetta cospicua è occupata dai
libri di Kerouac, lo scrittore forse più sensibile alla sua
seduzione. Eccolo col nome di Junkie in La città e la metropoli, e
come Huck in Visioni di Cody e in Il Libro dei sogni.
Huncke nasce a
Greenfield, nel Massachusetts, e ancora adolescente scappa di casa. A
dodici anni, la prima dose di eroina. A sedici, comincia a
prostituirsi. Il furto come scelta di vita. "Ho fatto sempre
quel che ho voluto", racconta in un' intervista di qualche anno
fa. "Non ho l' abitudine di soppesare le cose. Così ho
cominciato, e in ottant'anni non sono mai realmente cambiato".
Dopo aver viaggiato in lungo e in largo per gli States, nel 1939
approda a New York. Suo quartier generale l'"Angle Bar",
tra la Quarantaduesima Strada e l' Ottava Avenue. Curioso l'incontro
con Burroughs: lo scrittore era entrato nella sua casa con la
speranza di vendere un fucile a canne mozze a un compagno di stanza
di Huncke. Fu poi Burroughs a presentarlo a Ginsberg e a Kerouac, che
restarono affascinati da una sorta di intercalare: l'uso frequente
della parola beat. Beat diventa ben presto il nome, il simbolo di un'
intera generazione. Non v'era aspirante scrittore che non tentasse
di avvicinare Huncke nella speranza di trarne l'ispirazione. Ma egli
non si limitò al personaggio di Guru, nel palcoscenco della Beat
Generation. Eccolo scrivere libri di testimonianza, da Huncke' s
Journal (Il Giornale di Huncke), del 1965, a Colpevole di tutto, del
1990. Huncke per moltissimi anni fu legato sentimentalmente a Louis
Cartwright, che morì nel 1994. A Chicago vive il suo fratellastro,
il dottor Brian Huncke.
“la
Repubblica”,10 agosto 1996
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