Nella sua rubrica su “il manifesto” di oggi (27 agosto 2011) Paolo Villaggio si presenta come “un benpensante anziano”, “esperto di telegiornali”. Vi è scritto, tra l'altro, quanto segue.(S.L.L.)
Le prime notizie di questo mese di Agosto morente sono le stesse code di 30 anni fa, è inutile mandare le troupe tv dai cavalcavia delle autostrade.
Poi c’è l’argomento prelibato: i turisti che mettono la testa sotto una fontana, si potrebbe utilizzare anche un repertorio che ha 50 anni, come quello dei piedi nudi in tutte le fontane italiane.
Poi i Tg vengono occupati con violenza da quelli della casta politica che abbaiano inferociti l’un contro l’altro per 40 minuti, ma usano un linguaggio cuneiforme del tutto incomprensibile. Insomma, uno spazio nel quale non si parla più italiano, ma “politichese”.
Il finale è sempre una gentile concessione ai sudditi: c’è un primo piano di culi per strada, culi al mare, culi in montagna.
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