Il fascio-leghista Mario Borghezio dice che Roma “è sporca, fa schifo, sembra Calcutta”. E i vertici politici romano-laziali, Alemanno e Polverini, che pure sarebbero suoi alleati, si adontano e promettono di querelarlo. Eppure il giudizio di Borghezio non sembra molto diverso da quello di uno dei più grandi registi del nostro cinema che a Roma aveva messo radici e che, forse, l’aveva capita e rappresentata filmicamente meglio di chiunque altro. Sto parlando di Federico Fellini che affermava: “ Roma è caotica, confusa, paludosa, maternale, placentaria. Roma è l’India”.
La differenza è che Fellini amava profondamente questa Roma ‘indiana’, mentre Borghezio razzisticamente la odia.
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