22.8.11

Dal Federale a Fantozzi. Ritratto di Luciano Salce (di Francesco Troiano)

Luciano Salce, con Franca Valeri e Vittorio Caprioli
Possibile che, nella pletora dei rivalutati indigeni, non si sia sinora trovato, tra un regista della commedia sexy ed un altro dei poliziotteschi revanscisti, spazio per una figura quale quella di Luciano Salce? E sì che il nostro di meriti può vantarne a iosa: ha contribuito al rinnovamento del teatro di cabaret, fondando nel 1949 a Parigi il gruppo dei Tre Gobbi, insieme ad Alberto Bonucci e Vittorio Caprioli; è stato, nella seconda metà degli Anni 50, autore teatrale di valore, a mezza via tra comicità di tipo tradizionale ed acuminata satira; nel cinema, ha firmato alcune tra le più acute commedie nostrane dei ‘60 (Il federale, La voglia matta, Le ore dell’amore, La cuccagna) e, durante il decennio successivo, i due primi episodi - certo i più riusciti - della interminabile saga in celluloide del Fantozzi di Paolo Villaggio ed il delizioso omaggio all’avanspettacolo di Basta guardarla.
A correggere il tiro su questo magistrale fucinatore d’ilarità, è giunto inizialmente un documentario (L’uomo con la bocca storta, veduto al Festival di Roma), dipoi un libro, Luciano Salce - Una vita
spettacolare (Edilazio, pp. 483, euro 20), entrambi curati dal figliolo Emanuele con Andrea Pergolari.
La trattazione è suddivisa in due parti: la prima si concentra sulla biografia dell’artista, la seconda è formata da testimonianze di colleghi ed amici - Luigi Squarzina, Ennio Morricone, Catherine Spaak, Paolo Villaggio, Giorgio Albertazzi, Franca Valeri e altri ancora - ed è corredata da 150 foto inedite. Tra pagine ricche di episodi ed immagini dello spettacolo italiano del ’900, la figura del nostro s’impone per sagacia ed arguzia: intellettuale senza tessere di partito, egli seppe essere originale – almeno due sue pellicole, Colpo di stato ed Io e lui, andrebbero rivedute con attenzione – senza demiurgiche presunzioni.
Ma è forse stata la radio, ov’egli ha lavorato per anni, il vero terreno d’elezione per un uomo spiritoso come lui: talora nei panni d’un reazionario dalla erre moscia, in svariati programmi ha portato il segno di un umorismo educato quanto mordace, all’insegna d’una corrosiva critica delle magagne del costume nazionale.

Da “Tuttolibri”, 6 febbraio 2010

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