“Qualche volta, molto raramente per fortuna, si creava improvvisamente, nel mare calmo e pulito, un assembramento di mosconi, di pattini romagnoli. Dei bagnini sconosciuti li facevano girare con rapidità un po’ nervose, fino a creare un cerchio in mezzo al quale, un po’ lontano dalla riva, galleggiava un pallone o una zucca: era la testa di Mussolini, detto il Duce. Donne tenute in fila da altri bagnini applaudivano sulla spiaggia. Il nostro bagnino risaliva verso i capanni. La mamma ci tirava sotto la tenda, cameriera compresa, sibilando: ‘Qui e fermi’. Quella testa l’ho rivista a piazzale Loreto”
Da Bugiarda no, reticente, Einaudi, Torino 2010
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