Il processo si svolse a
Dedham, Massachusetts. Katzmann era il pubblico ministero. Thayer il
giudice presidente. Si tratta delle dichiarazioni finali pronunciate
il 19 aprile 1927. (S.L.L.)
Ho da dire che sono
innocente. In tutta la mia vita non ho mai rubato, non ho mai
ammazzato, non ho mai versato sangue umano, io. Ho combattuto per
eliminare il delitto. Primo fra tutti: lo sfruttamento dell'uomo da
parte dell'uomo. E se c'è una ragione per la quale sono qui è
questa, e nessun'altra. Una frase, una frase signor Katzmann, mi
torna sempre alla mente: “Lei signor Vanzetti, è venuto qui nel
paese di Bengodi per arricchire”. Una frase che mi dà allegria.
Io non ho mai pensato di
arricchire. Non è questa la ragione per cui sto soffrendo e pagando.
Sto soffrendo e pagando per colpe che effettivamente ho commesso. Sto
soffrendo e pagando perché sono anarchico. E mi sun anarchic!
Perché sono italiano... e io sono italiano. Ma sono così convinto
di essere nel giusto che se voi aveste il potere di ammazzarmi due
volte, e io per due volte potessi rinascere, rivivrei per fare
esattamente le stesse cose che ho fatto. Nicola Sacco... il mio
compagno Nicola! Sì, può darsi che a parlare io vada meglio di lui.
Ma quante volte, quante volte, guardandolo, pensando a lui, a
quest'uomo che voi giudicate ladro e assassino, e che ammazzerete...
Quando le sue ossa, signor Thayer, non saranno che polvere, e i
vostri nomi, le vostre istituzioni non saranno che il ricordo di un
passato maledetto, il suo nome, il nome di Nicola Sacco, sarà ancora
vivo nel cuore della gente. (Rivolgendosi a Sacco) Noi dobbiamo
ringraziarli. Senza di loro noi saremmo morti come due poveri
sfruttati. (Tornando a rivolgersi alla Corte) Un buon calzolaio, un
bravo pescivendolo, e mai in tutta la nostra vita avremmo potuto
sperare di fare tanto in favore della tolleranza, della giustizia,
della comprensione fra gli uomini. Voi avete dato un senso alla vita
di due poveri sfruttati!
da "A - Rivista Anarchica", giugno 2015
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