Il predicatore televisivo Paul Crouch |
Nel 1981 il pastore
evangelico Mills lanciò dalle radio Usa una campagna contro il rock.
L’accusa? Alcune note canzoni, se ascoltate al contrario,
rivelavano messaggi satanici o inviti a delinquere. Secondo alcune
teorie prive di ogni base scientifica, questi versi nascosti,
identificati con il termine «backmasking», venivano
percepiti dal subconscio e potevano plagiare l’ignaro ascoltatore.
In altre epoche l’accusa
sarebbe caduta nel vuoto accompagnata da una risata, ma era appena
iniziata l’era di Ronald Reagan e gli Usa archiviavano la
ribellione e la licenziosità degli anni ’70 riscoprendosi puritani
e conservatori. A pagare fu la musica. La strampalata battaglia di
Mills venne sposata e resa popolare dal noto predicatore televisivo
Paul Crouch, fondatore del network religioso Tbn, e da altri
fondamentalisti evangelici e il rock ritornò ad essere «la musica
del demonio». La fobia portò alcuni stati Usa come l’Arkansas e
la California a varare provvedimenti legislativi per monitorare e
reprimere il fenomeno.
A trent’anni di
distanza, nessuno pensa più che i dischi vadano ascoltati al
contrario, anche perché i dischi non esistono più. Se alcune
canzoni hanno legato la loro fama a queste bizzarre accuse, ci sono
stati anche artisti che si sono divertiti nel corso del tempo a
nascondere inconsueti «messaggi subliminali» o sberleffi nelle loro
canzoni. Anche nel nostro paese. Come Elio e le Storie Tese che nel
pezzo Messaggio satanico (1989) ci infilarono addirittura un
«buon compleanno» cantato al contrario!
“alias il manifesto”,
26 novembre 2011
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