Maiali neri nel Reatino |
A San Vito, a due ore di
salita da Genazzano, vi ha una lunga strada che attraversa il paese.
Sul crepuscolo, quando dal pezzo di cielo che si presenta a uno
sbocco di questa strada si vede il sole scendere rutilante, chi sta
allo sbocco opposto scorge una gran massa nera apparire sul fondo
giallo del cielo e procedere sovrammontonandosi, grufolando.
Sono i majali che
ritornano dalla pastura. E trottano a quattro a quattro come tanti
soldati disciplinati. Ad ogni casa, ad ogni viuzza traversale, due,
tre, quattro si staccano dal battaglione e scompajono negli angiporti
e nelle porticine; chi sale per una scaletta di legno, chi scende per
una di pietra in cantina. Ciascuno annusa casa sua e la trova.
I pochi majali che
arrivano alla fine del paese, prendono la corsa, sparpagliandosi
nelle vicine cascine. Seguono poi i ritardatari, che hanno qualche
callo, gli ammalati. Poi i porcari colle aste.
Molti bambini aspettano
sulle porte de’ loro tuguri il reduce porco, e gli vanno incontro,
e gli fanno festa e ne sono ricambiati con majalesche moine, come se
si trattasse di cagnoletti.
Alla mattina poi, altro
interessante spettacolo. I porcari attraversano la lunga via,
vociando in una conchiglia marina. Tutti i porci scendono dalle loro
case, appajono dalle viuzze, dagli angiporti, si attruppano
militarmente e s’incamminano in schiere ordinate verso la pastura.
Note azzurre, Adelphi
2010
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