O Lesbia, tu pretendi che sia dritto
per te sempre il mio pene;
ma, credimi, la minchia non è dito.
Tu lo incalzi con mani delicate
e dolci paroline,
ma la faccia imperiosa non aiuta.
Stare iubes semper nostrum tibi,
Lesbia, penem:
crede mihi, non est mentula quod
digitus.
Tu licet et manibus blandis et vocibus
instes,
te contra facies imperiosa tua est.
Marziale, Epigrammi, VI, 23 – Trad.
Salvatore Lo Leggio
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