15.4.19

Disuguaglianza ferroviaria (Dario Di Vico)



Luogo di lavoro e di residenza coincidono sempre meno e aumenta così la massa di coloro che ogni mattina si alzano alle prime luci dell’alba, prendono il treno e fanno ritorno a casa a sera. La tecnologia straripante ha scomposto il ciclo produttivo tradizionale in mille segmenti, e fatto aumentare i flussi giornalieri di persone e merci in movimento. In Lombardia dal 2009 ad oggi, secondo i dati di Legambiente, i viaggiatori su rotaia sono aumentati del 31,5% grazie a cospicui investimenti in nuove vetture, servizi e infrastruttura di rete. La qualità del trasporto però non sembra averne risentito favorevolmente visto che sempre in Lombardia ci sono 25 comitati dei pendolari che ogni giorno segnalano, pressoché inascoltati, ritardi e disservizi il cui leit motiv è l’equiparazione uomini=bestiame. Per certi versi lo straordinario successo dell’Alta velocità — che sta contribuendo anch’essa a cambiare rapidamente la geografia del lavoro — ha accentuato la marginalità dei pendolari dei treni regionali, ha fatto crescere in loro una sorta di sentimento di disuguaglianza ferroviaria.

Corriere della sera, 26 gennaio 2018

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