Luogo di lavoro e di
residenza coincidono sempre meno e aumenta così la massa di coloro
che ogni mattina si alzano alle prime luci dell’alba, prendono il
treno e fanno ritorno a casa a sera. La tecnologia straripante ha
scomposto il ciclo produttivo tradizionale in mille segmenti, e fatto
aumentare i flussi giornalieri di persone e merci in movimento. In
Lombardia dal 2009 ad oggi, secondo i dati di Legambiente, i
viaggiatori su rotaia sono aumentati del 31,5% grazie a cospicui
investimenti in nuove vetture, servizi e infrastruttura di rete. La
qualità del trasporto però non sembra averne risentito
favorevolmente visto che sempre in Lombardia ci sono 25 comitati dei
pendolari che ogni giorno segnalano, pressoché inascoltati, ritardi
e disservizi il cui leit motiv è l’equiparazione uomini=bestiame.
Per certi versi lo straordinario successo dell’Alta velocità —
che sta contribuendo anch’essa a cambiare rapidamente la geografia
del lavoro — ha accentuato la marginalità dei pendolari dei treni
regionali, ha fatto crescere in loro una sorta di sentimento di
disuguaglianza ferroviaria.
Corriere della sera, 26
gennaio 2018
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