2.2.12

Dolci amori a Marsala (di Giuseppe Culicchia)

Marsala. Il lido Signorino
Nell’estate del 2010 “La Stampa”, nella rubrica 1960-2010, 50 anni di vacanza rievocava antiche estati nelle località turistiche e in particolare il corteggiamento balneare. Giuseppe Culicchia il 20 di agosto scriveva di Marsala. Il pezzo trasuda simpatia per i luoghi e le persone ed anche per questo mi è simpatico. (S.L.L.)
Marsala. La laguna dello Stagnone
Oggi come nel 1960, in città come in spiaggia, a Marsala come a Torino, all'origine di tanti amori c'e' uno scambio di sguardi. Ma nel 1960, e dunque prima del boom e del 68 e del divorzio, che lo scambio di sguardi avvenisse in città oppure in spiaggia - cosa che all'epoca e anche oggi a Marsala poteva e può perfino coincidere, per chi amava e ama bagnarsi tra gli scogli e il tappeto di alghe secche del solo vero sbocco a mare cittadino, ovvero a Capo Boeo o Lilibeo, ultimo e volendo anche primo lembo d'Italia - allo scambio di sguardi medesimo, doveva seguire prima o poi una mossa ineluttabile e decisiva.
Si trattava, per usare l'apposita espressione dialettale, della cosiddetta «acchianata». In dialetto siciliano, «acchianare» significa «salire in casa». E l'acchianata corrispondeva in realtà al vero fidanzamento ufficiale dei due innamorati, che acchianando salivano in casa e dunque si presentavano ai genitori. Per l'occasione veniva organizzata una piccola festa in famiglia con tanto di confetti, che dovevano essere verdi. Questo primo passo ne implicava altri due. Innanzitutto il matrimonio, cui allora come oggi seguivano e seguono il «trattanimento», ossia il ricevimento per parenti e amici intimi (come minimo, per un centinaio di invitati, ma anche per quattro o cinquecento: a Marsala quella del matrimonio resta la seconda industria, dopo la vinicola) e il servizio fotografico nella zona dello stagnone di fronte all'Isola di Mozia, straordinaria riserva naturale che da ultimo qualcuno vorrebbe trivellare in cerca di petrolio. Poi, ad almeno 9 mesi di distanza, ma se possibile non oltre i 12, la nascita del primogenito. Meglio, ovvio, se «masculo».
Se prima dell'acchianata, tra un tuffo al cospetto delle Egadi e una granita al limone gustata per strada nello struscio del Cassero, i due innamorati avevano avuto a seconda delle circostanze e dell'abilità di entrambi qualche chance di far seguire al primo scambio di sguardi una o più occasioni per rivedersi, non solo alla messa domenicale presso la Chiesa Madre in piazza della Loggia ma anche altrove, per esempio tra gli alberi secolari dei giardini pubblici di Villa Cavallotti, va da sé clandestinamente e con la complicità di amiche e amici, dopo l'acchianata la cosa diventava impensabile.
Da quel momento in poi, infatti, i due innamorati potevano frequentarsi solo alla presenza di almeno un parente, molto spesso un fratello di lei, costretto a sorvegliare la coppietta anche se in realtà avrebbe preferito di gran lunga uscire per i fatti suoi, magari per andare a pesca di alici lì dove oggi c'e' il lido Tiburon beach con le attrezzature per lo spinning e i divani in stile lounge e il dj all'ora dell'aperitivo, e dove allora c'era una semplice striscia di sabbia, lunga come ora ma molto, molto, molto più ampia, con poche capanne di legno a preannunciare quello che nel decennio successivo sarebbe diventato famoso come Lido Signorino.
Già: perchè all'inizio dei favolosi sixties a Marsala le spiagge dove oggi sorgono gli stabilimenti erano liberi, fatta eccezione per Marinella e per il Lido Mediterraneo. E inoltre non era ancora scoppiata la moda di quella che i marsalesi chiamano la casa di campagna, che poi a Marsala è in effetti la casa al mare e che nel corso dei decenni ha visto il moltiplicarsi di ville e villette lungo la costa, col risultato che le spiagge si sono ristrette - talvolta non poco, visto che c'è chi la casa di campagna e cioè al mare se l'e' fatta a 20 metri dall'acqua - e che ora, quando si percorre in auto la litoranea, il mare in certi tratti bisogna immaginarselo, mentre 50 anni fa lo si vedeva benissimo.
Comunque: se nel corso di questo mezzo secolo a Marsala la spiaggia libera è senza dubbio diminuita - anche se per fortuna in queste acque cristalline al cospetto delle Egadi siamo ancora lontani dagli standard liguri o romagnoli - l'acchianata è praticamente scomparsa. E con essa sono diventate un ricordo sia le lunghe serate che i fidanzati trascorrevano in casa dei genitori, con la famiglia riunita nel salotto buono a guardare la tv o in terrazza a mangiare l'anguria sia i tentativi più o meno espliciti di corrompere il fratello di turno durante le passeggiate serali fino a Porta nuova («Lo vuoi un gelato? Vattelo a prendere a Porta Garibaldi che lì c'è un bar dove lo fanno buonissimo», proponeva il fidanzato nella speranza di togliersi dai piedi il giovanotto, al quale, in caso di rifiuto, la sorella diceva: «Beddra madri, chi si' tignusu»). Di modo che oggi gli innamorati si danno tranquillamente appuntamento in piazza Pietro Pizzo da Juparanà, e a 50 anni di distanza dal 1960 e dunque dopo il boom e il 68 e il divorzio anche a Marsala volendo ci si fidanza e sfidanza per sms, come a Torino e nel resto del mondo. Un bel progresso, no?
  

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