Solo una estate, Onnipotenti, datemi
ed un autunno a maturarmi il canto;
così che, sazio di quel dolce giuoco,
più volentieri mi si fermi il cuore!
L’anima, a cui negò la vita in dono
il suo santo diritto, non ha pace
neppur laggiù nell’Erebo profondo…
Ma se raggiunger mi sia dato un giorno
te, che a cuor mi stai nel mondo sola,
divina Poesia, — ben venga allora
il silenzio dell’ombra sempiterna!
Pago sarò, se pur non mi accompagni
il suono di mie corde… Un solo
istante,
vissuto in terra avrò come gli Dei…
Ed altro io piú non chiedo al mio
destino.
1797 - 1799
Dal sito “Poesia in rete” –
Traduzione di Vincenzo Errante
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