Chiestogli del suo
rapporto con la natura il signor K. disse: «Tavolta uscendo di casa
mi piacerebbe vedere un po’ d’alberi. Soprattutto perché grazie
al loro cambiamento d’aspetto col variare della giornata e delle
stagioni, raggiungono un grado così particolare di realtà. E poi
col passare del tempo siamo sempre più sconcertati di vedere nelle
città soltanto oggetti d'uso, case e strade, che se non fossero
abitate sarebbero vuote, se non fossero utilizzate sarebbero senza
senso. Il nostro singolare ordinamento sociale ci fa contare persino
gli uomini fra tali oggetti d’uso, e allora gli alberi hanno almeno
per me che non sono un falegname, qualcosa di confortante nella loro
indipendenza, che prescinde da me, e io spero anzi che essi, anche
per i falegnami, abbiano in sé qualcosa che non possa venir
utilizzato».
Bertolt Brecht, Storie da
calendario, Einaudi 1972
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